Le scelte di Pioli. Le bugie su Gigio. Superficialità e presunzione della squadra: da Parma in poi, adesso basta!

Le scelte di Pioli. Le bugie su Gigio. Superficialità e presunzione della squadra: da Parma in poi, adesso basta!MilanNews.it
venerdì 9 aprile 2021, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Ho usato una metafora la scorsa settimana. Una metafora molto chiara, dopo lo scempio che i rossoneri avevano consumato contro la Sampdoria, domandando a Stefano Pioli se avesse dovuto fare la formazione iniziale con riffa e algoritmi. La risposta è stata sì, naturalmente. Era in corso, nel frattempo, la sua lapidazione sui social ma Pioli forse ancora non lo sapeva. Sapeva però di aver dovuto giocare per primo, alle 12.30 di sabato dopo l'assenza di quasi tutta la rosa per 3 partite delle varie nazionali in giro per il mondo. Sapeva che Calabria non era disponibile, Dalot era stato impiegato 270' con il Portogallo, Bennacer e Calhanoglu avevano un minutaggio fluttuante nelle gambe dopo gli ultimi mesi di indisponibilità e presenze fluttuanti, Ibra non stava quasi in piedi come Rebic, Leao non era disponibile, Kessie è esausto, Hauge in leggero recupero. Ditemi ora quale formazione iniziale avreste fatto, visto anche il contributo di quelli subentrati (a parte Tonali) se non nei minuti finali. E' la squadra che ha fatto flop, senza alibi né appigli: dopo il 5-0 di Bergamo del 2020 e il 2-0 di Spezia, il pari con i blucerchiati è stata la partita più irritante per atteggiamento, presunzione, superficialità. 

85' senza un tiro in porta alla decima in classifica, che arrivava da pareggi e sconfitte in serie, non si giustificano però nemmeno con questo assunto. Hernandez era svagato e spaesato, a parte Kjaer e Tomori nessuno ha preso la sufficienza se non Hauge per il gol. Donnarumma ha fatto 2 parate decisive, ma come sempre è colpevole su ogni gol che il Milan subisce. Le bugie su Gigio non si contano, tra i tifosi del Milan e le cifre che i giornali sparano a vanvera su un rinnovo su cui si lavora da mesi. Segno evidente che una base ci sia, ma gli orpelli siano faticosamente superabili e riguardano sostanzialmente provvigioni e dintorni. Ho già detto come la penso: rinnoveranno tutti. Se mi sarò sbagliato, verrà eletto qualche altro nuovo Papa. Amen.

A Parma inizia l'ultimo pezzo di campionato. La volata decisiva. Se è vero che puntare allo scudetto ormai è esercizio da visionari, continuo a credere fortemente come l'obiettivo ora sia assolutamente il secondo posto, per dare un senso alla cavalcata di questi mesi e ricominciare a pensare in grande. Cercare di arrivare il più vicino possibile all'Inter (l'anno scorso è arrivata a 1 punto dalla Juve solo per le vacanze anticipate dei bianconeri: lo hanno fatto diventare un trionfo...) mantiene lontano chi insegue. I rossoneri concluderebbero così un campionato dove sono sempre stati primi o secondi. Tornando in Champions dalla porta principale e potendosi finalmente candidare, il prossimo anno, tra le favorite. Ruolo guadagnato sul campo, nonostante infortuni, tamponi e la diffidenza del mondo.