Niente paragoni, questa è un'altra storia

Niente paragoni, questa è un'altra storiaMilanNews.it
sabato 22 aprile 2023, 09:10Editoriale
di Mauro Suma

No, no, no, non ci siamo. I nostri ragazzi non sono la storia del Milan. Sono il presente e il futuro del Milan. Non possono essere la storia e non dobbiamo buttare questo peso sulle loro spalle, perchè loro stanno facendo qualcosa di nuovo e di diverso. La storia, anche se tutti noi ne vivremo in eterno la portata e l'orgoglio, resta là, ineguagliabile, con un peso che adesso non può e non deve essere caricato addosso ai ragazzi di oggi.

La nostra meravigliosa storia si era inceppata fra turbolenze di vario ordine e grado. I nostri ragazzi il 23 maggio 2021 a Bergamo sono arrivati secondi in campionato, dopo che dal 2014 in poi il Milan era arrivato, nell'ordine, campionato dopo campionato, ottavo, decimo, settimo, sesto, sesto, quinto e sesto. Il club e lo staff, i giocatori e tutta Milanello hanno riannodato i fili, hanno intrapreso un progetto nuovo, hanno vinto lo Scudetto che mancava da 10 anni, hanno centrato la semifinale di Champions League che non arrivava dal 2007, hanno fatto tutto questo con lo spirito di oggi e le caratteristiche di oggi. Noi non possiamo e non dobbiamo chiedere a Pioli quello che faceva Sacchi, a Kjaer quello che faceva Nesta, a Krunic quello che faceva Gattuso e così via. Perchè noi oggi prepariamo e viviamo le nostre partite chiave con una sobrietà, con una resilienza e con una strategia, diverse da quelle dei gloriosi tempi andati.

E' il Milan di oggi che incassa senza fare un plissè le esultanze dei tifosi napoletani (le stesse dei tifosi interisti alla fine della sfida di ritorno con il Benfica) per aver avuto proprio loro, i rossoneri, in regalo dal sorteggio. E' il Milan di oggi che va in campo a Napoli pensando solo a giocare a pallone, a scalare le marcature e ad accelerare al momento giusto, senza immaginare complotti cosmici e fantasmi arbitrali. Non potremo scegliere fra il modulo rulla tamburi e quello sfascia carrozze come potevano fare Sacchi e Ancelotti, non avremo Kakà e Sheva, ma arriviamo col gruppo e con lo spirito a fare succedere cose che non succedevano da tanto tempo. E lo facciamo con il gruppo e con lo spirito di oggi. Oggi Maldini e Pioli non chiedono alla squadra di fare come i grandi di un tempo, ma di sognare e di essere ambiziosi.

E i sogni e le ambizioni riguardano l'oggi e il domani, non la storia che è troppo grande per essere schierata in questo finale di stagione. A Milanello ci sono le foto delle squadre di ogni epoca che hanno vinto nella storia rossonera, ma ce ne sono moltissime anche dell'ultimo Scudetto, a dire sostanzialmente ai ragazzi che non devono vivere nel timore di non riuscire a ripetere i trionfi dei big, ma di vivere nell'orgoglio di aver fatto qualcosa di importante e di emozionante anche loro. Sia se stesso il Milan di oggi, e non abbia timore di soffrire domani contro il Lecce. Affronti le difficoltà di ogni partita da squadra possibile, non da squadra da incorniciare. Perchè quello siamo e quello dobbiamo continuare ad essere. I 70mila inossidabili che da un anno a questa parte a San Siro ci sono sempre e comunque, questo lo hanno capito.

Vedono in campo una squadra che dà sempre tutto quello che ha, poco, medio o tanto che sia a seconda delle fasi della stagione. Non chiedono a Brahim e a Oli le cose di Gullit e Van Basten, chiedono di onorare maglia e partita sempre. L'euroderby del 2023 ha un profilo, un tratto, un peso tutto diverso dal 2003. La nostra è una storia diversa. Ma di questo ne riparleremo, Intanto facciamo le nostre cose di oggi, da ragazzi di oggi quali siamo e il resto si vedrà. Forza ragazzi.