Pulisic fenomenale: ecco cosa deve fare la dirigenza con lui. Il Milan è una Squadra vera. Che bella la Curva al suo posto

Pulisic fenomenale: ecco cosa deve fare la dirigenza con lui. Il Milan è una Squadra vera. Che bella la Curva al suo postoMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Siamo a fine settembre e il Milan ha perso solo una partita. Un cammino importante, che giustamente può portare a facili entusiasmi, ma sono proprio questi da dover limitare. La vittoria di ieri sera contro il Napoli è certamente pesante per mettere fieno in cascina in ottica Champions League. Non pronunciamo, per favore, la parola Scudetto perché il cammino è ancora lungo, lunghissimo e ci saranno ancora delle difficoltà. Ma la cosa vera, che emerge dalla bolgia di San Siro, è che questo Milan diventa sempre di più una squadra importante. Una squadra che si basa su una fase difensiva di squadra molto forte, dove magari il valore assoluto degli interpreti non sarà quello di altre rose, ma tutti credono in quello che fanno e lo fanno con ferocia assoluta e una concentrazione che non si vedeva da tempo. Un esempio? Matteo Gabbia dopo l’espulsione di Estupinan.

Che cos’ha fatto? Ha preso singolarmente i compagni e li ha invitati a non mollare e a rimanere focalizzati sull’obiettivo. Un gesto da leader, che si inserisce in un gruppo di altri leader, perché Luka Modric è stato l’esempio lampante di cosa voglia dire essere connessi in 5G dentro la partita e dentro quello che viene proposto. Così come Adrien Rabiot, che è una sorta di prosecuzione in campo di Massimiliano Allegri.

Christian Pulisic è un fenomeno. Un campione assoluto che ieri sera ha letteralmente fatto a fette il Napoli finché si è giocato in parità numerica. La sensazione che si è avuta dallo stadio è che ogni volta che aveva il pallone, Pulisic sapeva come muoversi e come fare male al Napoli. Una preghiera a Giorgio Furlani e Igli Tare: rinnovategli il contratto adesso. Perché se lo merita e perché è davvero uno di quei giocatori che sanno essere determinanti e importanti con l’esempio e con il rendimento.

In conclusione, non si può non parlare della Curva Sud. È da luglio che in diversi modi ci siamo occupati, in primissima linea, della vicenda legata al tifo organizzato. Personalmente ho sempre pensato che ci fosse una volontà delle istituzioni di voler stravincere dopo la sentenza di primo grado del processo “Doppia Curva” e che quanto accaduto con i forti suggerimenti delle autorità al Milan in materia di black-list e divieti sui vessilli fosse un danno enorme per la squadra. Dopo due mesi di lavoro, di trasferte che sembravano San Siro e di gare casalinghe che sembravano trasferte, ecco che ieri sera è tornato quell’inferno d’amore che solo la Sud sa creare. E se è vero che magari i tifosi non segnano un gol, possono assolutamente aiutare a farli. E il ruggito di tutto lo stadio nei minuti finali della partita ha caricato ulteriormente i giocatori a resistere all’assalto del Napoli. Brava anche la società e rendere possibile, con il suo lavoro, il ritorno del tifo organizzato che dalla Fiorentina si colorerà di nuovo con nuovi striscioni e nuove bandiere. A volte lottare per qualcosa porta a risultati.