Puntano su Chiesa e Dybala. Il portiere e il numero 10. Da Allegri a Pioli

Puntano su Chiesa e Dybala. Il portiere e il numero 10. Da Allegri a PioliMilanNews.it
sabato 18 settembre 2021, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Non mi piace questo clima da "il Milan arriva forte alla partita con la Juventus", "ha tenuto botta ad Anfield", "è cresciuto" etc. Temo come sempre il bavero alzato e i baffi finti. Preferivo il clima di maggio, quando avevano già messo in grafica la vittoria della Juventus e invece poi sappiamo come è andata a finire. Il Milan di domenica sera deve avere quella forma di testuggine, di masso di granito assediato, che ha saputo portare in campo nella gara decisiva per la qualificazione alla attuale Champions League. Sappia il Milan che loro pensano di essere rinati a Malmoe e che si sentono superiori. E' dal giugno 2020 che il Milan ha fatto costantemente e stabilmente più punti della Juventus, ma è come se non fosse successo nulla. Il loro progetto è bloccare la partita e di batterci con i colpi di Chiesa e Dybala. O di Morata. O di Cuadrado. E' una Juve calante, ma conserva ancora colpi di coda della nobiltà uscente. Non capisco quale fosse tutta questa ambizione di andarci a giocare, ma pazienza. Ne ho visti e sentiti di protagonisti di scelte di vita rimpiangere di averle fatte...in tanti decenni e in tanti momenti storici diversi fra loro. Non è il primo e non sarà l'ultimo. Per tornare a ciò che conta è una Juve con un ciclo alle spalle e non davanti agli occhi, ma nella partita secca può ancora invertire pronostici, inerzie e aure.

Il tifoso del Milan deve essere sereno. La nostra squadra ha pagato il pedaggio d'ingresso ad Anfield, ma non ha smarrito certezze. Ho sentito in giro che è molto meglio giocare meglio del Real che perdere a Liverpool. Eppure, ad Anfield, i rossoneri, che hanno sofferto tantissimo, hanno fatto due gol, un terzo con Kjaer in posizione regolare ma annullato per lo sfortunato fuorigioco di Rebic e ha chiuso la partita con le occasioni di Kjaer e Brahim Diaz. Sfido qualunque squadra italiana a fare di più con il Liverpool formato dell'altra sera. In ogni caso le certezze arrivano da noi stessi. Il tifoso del Milan deve essere sereno e godersi i suoi giocatori di adesso senza dare a nessuno la soddisfazione di fare rosicamenti di nessun tipo. Ho scritto a metà agosto che eravamo più forti e lo confermo. Se confrontiamo la prestazione del portiere del Milan lo scorso maggio in Juve-Milan a quella del portiere del Milan a Liverpool, dobbiamo essere felici del portiere che abbiamo oggi. Se confrontiamo la prestazione del numero 10 del Milan a Bergamo lo scorso maggio e la prestazione del numero 10 del Milan ad Anfield, dobbiamo essere felici del numero 10 che abbiamo oggi.

A proposito, ho visto da qualche parte il solito ego per eccesso e mai per difetto da parte di qualcuno, chissà se alimentato dallo stesso consigliori di una carriera da allenatore di fatto mai iniziata. Ma visto che incrociamo la Juventus, è giusto ristabilire la verità storica. Prima di Stefano Pioli, è stato Massimiliano Allegri, in condizioni societarie proibitive per un tecnico, l'ultimo allenatore del Milan che ha portato i rossoneri in Champions League. E se chi ha raccolto i frutti del suo lavoro, non l'ha nemmeno ringraziato, il problema è che non se ne è nemmeno accorto. La speranza però, adesso, guardando avanti, è che, ripeto dopo Massimiliano Allegri, sia sempre Stefano Pioli il nuovo allenatore del Milan in grado di riportare per la prima volta dopo 8 anni i rossoneri oltre il girone di Champions. Sarà dura, durissima, ma la serietà, il lavoro e le intuizioni da parte del nostro Allenatore e della dirigenza che fa tutt'uno con lui, ci sono tutte. Forza.