Solo Mike titolare subito. Caro Charles...

Solo Mike titolare subito. Caro Charles...MilanNews.it
sabato 12 novembre 2022, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Tra tutti i giocatori arrivati al Milan nel post-lockdown, e sono quindici, solo uno è diventato titolare subito: Mike Maignan. A ruota, quello che ci ha messo meno è stato Fikayo Tomori, giusto un mese. Per tutti gli altri la titolarità è arrivata nel tempo, nei mesi se non negli anni. E più va avanti il progetto tecnico, pensato e codificato, di Stefano Pioli e meno sarà semplice inserirsi nella struttura. Sia per la crescita della squadra campione d'Italia e agli ottavi di Champions League, sia per la struttura sempre più spessa che sostiene le fondamenta della squadra. Quindi, nessun timore da parte nostra nel constatare che dal mercato non è ancora arrivata la scintilla. Del resto è normale, se si pensa che Kalulu è arrivato nell'estate 2020 ma ha costruito la difesa Scudetto con Tomori a partire dal febbraio 2022. Ed è soltanto uno dei casi, se ne potrebbero fare cinque-sei, ma ma mi fermo al giocatore fresco di rinnovo di contratto. No, il tema non è il mercato. Spiace, ma il problema non è il mercato. Siamo semplicemente di fronte al fatto che la Champions fatta con la pressione della qualificazione qualcosa ti porta via e di fronte poi, confesso candidamente, a qualcosa che non so. Perchè, vedete, in questo campionato Inter e Juve hanno avuto momenti molto bui e momenti di forte chiarore. Noi no. Noi ogni tanto è spuntato fuori quel qualquadra che non cosa. A Reggio Emilia come a Empoli, a Verona come a Torino e come a Cremona. Momenti diversi, un po' ad agosto, un pò dopo la sosta di settembre, un pò pochi giorni fa proprio a Cremona. Ma attenzione, non è la prima volta che nelle fasi di evoluzione, cambiamento e sviluppo della squadra Stefano Pioli si è trovato di fronte a questi piccoli grandi crocevia. Ne è sempre uscito, con nuove soluzioni e nuove idee. E se in queste ultime settimane non è accaduto, è perchè il caso abnorme e clamoroso di una intera fascia sempre e completamente out non gli ha consentito di mettere le mani e di toccare con mano. Con Calabria, Florenzi e Saelemakers lungodegenti e con Dest e Messias a intermittenza, devi gestire l'esistente non trovare il nuovo assetto Pioli.0. Che è già nelle cose.

Adesso pensiamo alla Fiorentina, partita dura, vera, delicata. Ragazzi, a questa cosa che Saponara cerchi e trovi la partita perfetta sempre e solo contro di noi no, non voglio arrendermi. Voglio affrontarla, risolverla e vincerla sul campo. Ma soprattutto, sogno che alla fine della gara di domani la squadra non abbia le mani vuote, ma qualcosa da dedicare a Ivan Gazidis. Perchè Ivan se lo merita, nel cuore e nella carne. Così come sogno di vedere quello sguardo da fuoco rossonero che arde nella sala camino di Milanello, nello sguardo di Giorgio Furlani, che non sono professionalmente in grado di apprezzare nelle sue competenze manageriali e dirigenziali, ma che da Milanista percepisco come gigantesco Milanista. Ma, a proposito di Ivan, sapessi. Sì, proprio tu caro Charles...mi permetto di dire a te. Se avessi vissuto tutte le cose che hanno detto ad Ivan qualche anno fa, oggi trasformeresti il tuo momento in una solenne, irrefrenabile, risata. Lo hanno dileggiato per il suo italiano, per l'Arsenal che non vince mai, per mille altre cose. Quando c'erano pochi sponsor lo accusavano, quando gli sponsor sono arrivati hanno fatto finta di niente. Eccetera eccetera eccetera. Di te adesso dicono che sei emotivo e hai poca personalità. Fottitene. Sono gli stessi che dicevano che non dovevamo prendere Bennacer perchè era retrocesso con l'Empoli, che Leao era come Niang, che Theo Hernandez era un pacco che non sapeva palleggiare, che Tonali era un giovane retrocesso col Brescia, che Kalulu era a metà tra un oltraggio ai colori rossoneri e un cognome ridicolo. Lasciale dire, le comari. Non ti preoccupare. Intanto, tu vai ai Mondiali, che intanto nel frattempo chi parla di te rimane a casa a sferruzzare. Il tuo procuratore dice che il paragone con Kakà era sbagliato. Giusto, l'ho detto anch'io un minuto dopo, l'abbiamo detto tutti noi che ti vogliamo bene e che sappiamo quanto vali. Ma io in particolare mica l'ho detto perchè me lo sono sognato o perchè sono bravo. Ma perchè sapevo perfettamente che era il pensiero del Milan, che su di te ha fatto un investimento. Guarda bene la parola, Charles. Investimento. Ha a che fare con il tempo, con la durata, con il rendimento, con i veri valori. Che sono in te e che tu rappresenterai. Lascia stare le chiacchiere. Adesso stringiamo i denti con i viola, fai il Mondiale che ti meriti e a gennaio ci metteremo a posto. Noi con te e te con noi. E anche se non sarà gennaio, sarà un mese, sarà un giorno, sarà un attimo. E sarà per sempre. Avanti.