Roma, la conferenza stampa di Ranieri a due giorni dalla sfida al Milan

Domenica sera, alle 20.45, il Milan sfiderà la Roma allo stadio Olimpico per la penultima giornata di campionato. Quest'oggi il tecnico giallorosso Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa: le sue dichiarazioni integrali.
Sul mercato?
"Parleremo poi finito il campionato, non mi sembra adesso il momento di parlarne. I fatti parlano chiari per noi, per quanti gol siamo riusciti a fare, per quanti ne abbiamo sbagliati. Per cui sicuramente vedremo il da farsi".
L'episodio Pasalic-Koné? Come giudica le parole del presidente dell'AIA?
"Io non sto giudicando se era rigore o non era rigore, io parlo di uniformità di intenti, del protocollo VAR, di chiaro ed evidente errore. Allora, ci sono stati sia nel nostro campionato di quest'anno in Italia, sia in Champions League, alcuni errori molto simili e il VAR non è intervenuto. Io solo questo volgiio sapere, anche per regolarmi per cosa dire ai miei giocatori. Poi che il presidente lo difenda, mi sembra anche giusto, pure a me se mi viee attaccato un giocatore lo difendo a spada tratta davanti a tutti. Poi magari in privato gli dico quello che penso. Io non discuto rigore o non rigore, io discuto quando è chiaro ed evidente errore, perché quello che è successo a noi è successo in altre occasioni, in Italia, in questo campionato e in Champions League, e il VAR non è intervenuto. Allora, per sapere, solo questo, ma con molta tranquillità, proprio per conoscenza".
Qual è la differenza tra allenare in un altro stadio e allenare all'Olimpico?
"La differenza è proprio perché siamo romani e romanisti. Magari un altro allenatore non ha quella sensazione che possiamo avere noi romanisti. Io ricordo da ragazzo quando magari ero nel settore giovanile della Roma e solo a vedere i giocatori che giocavano mi batteva il cuore forte. Sognavo un giorno di essere pure io lì in campo. Per cui è logico che salire quegli scalini è una cosa che va oltre, no? A vedere lo stadio pieno e quest'anno, ma anche gli altri anni, lo stadio pieno ha significato che la squadra ha cercato di dare il meglio e i tifosi, pur nelle difficoltà, ti sono stati vicini. Questa è, credo, una sensazione bellissima".
La Roma può lottare per la Champions e per lo scudetto?
"Abbiamo due aperture di mercato dove saremo ristretti. Cercheremo di sbagliare il meno possibile. Poi vedremo, perché tante volte non vince la più forte, vince chi è riuscito a costruire un qualcosa. Avete visto, abbiamo giocato, credo, a viso aperto con una squadra lunedì scorso che è stata formata in nove anni. Allora mi verrebbe da dire che stiamo là? No, io dico, che dobbiamo migliorare. Abbiamo iniziato a mettere le fondamenta. Piano piano costruiremo una squadra che sia un orgoglio per i tifosi".
Saelemaekers?
"Di quello che è il mercato non ne parlo. Per quanto riguarda me, vi devo dire che Soulé si è adattato bene su quella fascia; Saelemaekers aveva fatto una combinazione con Dybala meravigliosa, perché si interscambiavano la palla a 2000 all'ora, creavano dei problemi all'avversario. Mancandogli Dybala, ho visto che non era più lo stesso e allora ho cercato di cambiare, ho cercato di dare un qualcosa in più. Ma Alexis è sempre nella mia mente, perché è un giocatore importante".
Quanto è importante l'Europa dal punto di vista finanziario?
"È importante perché voglia arrivarci, perché pensa a dove l'abbiamo presa, quello che abbiamo fatto, i sacrifici che hanno fatto i ragazzi, la voglia, la determinazione, i tifosi. Per tutto questo è super importante. Poi, dopo penserò anche che è importante per la società".
La gara contro l'Atalanta?
"C'è da dire che quando ci abbassiamo e se siamo attenti è difficile che ci facciano gol. Noi abbiamo preso il gol di Lookman proprio perché su una punizione siamo rimasti aperti e gli abbiamo fatto battere la palla inspiegabilmente. Nessuno davanti alla palla, tutti e due aperti, per cui la palla ci è sfilata in mezzo ai due. Non è una questione mia di abbassarsi, è anche la forza dell'avversario. Poi bisogna sempre vedere la forza dell'Atalanta, quella delle ripartenze. Infatti loro sono stati pericolosissimi sempre nelle ripartenze, ma così come siamo stati noi pericolosissimi. Perché se noi avessimo fatto il rigore o i gol che si sono mangiati loro e non ci saremmo mangiati noi, cioè quegli episodi positivi, saremmo a riparlare della stessa partita dell'Inter. Grande Roma, attaccato, è stata lì, concentrata, ha sbandato un poco, però alla fine ha vinto. E qui invece diciamo che la Roma si è ribassata, si è messa dietro, ha preso gol, questo è.
Mats Hummels e Paredes?
"Cosa abbiamo fatto in quelle nove partite in cui hanno giocato? Vinto. Grazie".
La squadra verrà stravolta o ci sarà continuità?
"Credo che faremo ciò possiamo fare seguendo anche la linea dei giocatori che abbiamo, senza stravolgere troppo".
La Roma ha organizzato qualcosa per lei?
"Se l'hanno fatto è giusto che non me lo dicano, ma non lo so. Sono 500 in Serie A, sono contento. Anni fa ne feci mille in totale a Londra. Entrai nella Hall of Fame dei Mille e neanche lo sapevo. Per cui sono cose che rivedrò tra un mesetto. Spero di avere tempo per guardare quello che ho fatto".
C'è qualche vittima sacrificabile sul mercato?
"Onestamente ne avete parlato voi e non ne abbiamo parlato noi in società. Per cui, sapete voi, i mercati sono sempre aperti a mille situazioni. Noi cercheremo di fare del nostro meglio per dare ai tifosi una squadra competitiva. Ma è importante lo zoccolo duro, è importante la mentalità, è importante tutto quello che abbiamo costruito quest'anno. Questa è una squadra seria, una squadra che si impegna, una squadra che fa squadra. Sono giocatori che si aiutano l'uno con l'altro e noi non possiamo sbagliare i giocatori che arrivano".
Oggi è il compleanno di Bove? Lo vorrebbe rivedere nella Roma?
"Gli mando un messaggio. Non lo sapete, ma lo chiesi a José e mi disse di no, altrimenti sarebbe venuto in prestito al Cagliari. Gli auguro tutto ciò che desidera, perché è un ragazzo meraviglioso. Io non lo conosco, ma ho visto le sue interviste e basta poco per capire che tipo di intelligenza ha un giocatore o un uomo".
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