LA LETTERA DEL TIFOSO: "E se al Fair Play Finanziario unissimo anche un draft?" di Giacomo

LA LETTERA DEL TIFOSO: "E se al Fair Play Finanziario unissimo anche un draft?" di GiacomoMilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 13 aprile 2019, 15:30La lettera del tifoso
di Redazione MilanNews
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Andare allo scontro con l'Uefa sulla questione del fair play finanziario per rilanciare le ambizioni sportive del Milan la ritengo un'iniziativa che comporta dei rischi che potrebbero ritorcercisi contro. Il fair play finanziario voluto dall'Uefa è la classica autostrada per l'inferno lastricata di buone intenzioni, nata per limitare alcuni eccessi finanziari che avevano portato al fallimento molte società calcistiche ha finito per creare un ordine di valori calcistici tutto sbilanciato solo a favore di alcune squadre. Squadre che avranno tutta l'intenzione di difendere lo status quo creato dal fair play finanziario, ragion per cui l'Uefa avrà dei potenti alleati nel difendere questo suo caposaldo legislativo. Questa strana alleanza la si può battere facendo leva sul punto debole dell'implicita intesa, l'Uefa è sotto ricatto di un consorzio di squadre che con lo spauracchio di una Superlega ne condizionano l'operato. Sappiamo chi sono questo pool di squadre, una volta di questo consorzio facevamo parte anche noi, purtroppo  da questo circolo di potere ne siamo usciti con il pesante ridimensionamento avvenuto sul piano dei risultati sportivi. Non credo che ai vari Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e company faccia piacere riavere tra i suoi soci un Milan di nuovo molto forte grazie ad un ridimensionamento del fair play finanziario, il vero spauracchio per la nostra rinascita sono i nostri vecchi compagni di cordata divenuti egemoni grazie ad un regolamento nato per moralizzare gli eccessi calcistici.

Se vogliamo tornare all'eccellenza calcistica a cui ci aveva consegnato il primo Berlusconi il Milan deve fare un grande favore all'Uefa, deve aiutarla a liberarsi dal condizionamento imposto dai club calcistici che ora vanno per la maggiore e che per i propri interessi calcistici sono disposti a sacrificare anche i Campionati nazionali. La mossa che deve fare il Milan è semplicemente coagulare gli interessi delle squadre dal grande passato e che purtroppo il fair play finanziario ha depotenziato quanto al raggiungimento di determinati risultati sportivi, la lista di queste squadre è molto lunga Milan, Inter, Porto, Benfica, Ajax, PSV, Celtic, Rangers, Bruges, Anderlecht, Borussia Dortmund,ci sono poi tante altre squadre, spagnole, tedesche, inglesi, e anche di altri nazioni che una volta erano capaci di arrivare almeno ai quarti della Champions/Coppa Campioni mentre adesso sono condannate ad un mediocre anonimato nei turni eliminatori.Queste squadre potranno tornare ad avere un ruolo non marginale nell'attuale scenario del Calcio europeo alleandosi nel chiedere all'Uefa di introdurre accanto al fair play finanziario una qualche forma di draft nelle coppe europee. Il fair play finanziario ha distorto la legge della concorrenza in ambito calcistico, occorre apportare dei correttivi per interrompere il monopolio che hanno instaurato alcune squadre attraverso la regola dell'autofinanziamento voluto dall'Uefa. Il fair play finanziario ha relegato il meglio dell'elite pallonara solo in alcune realtà calcistiche,questo monopolio va spezzato e la merce calciatori ridistribuita in maniera più equa, le soluzioni per ottenere questo scopo sono molteplici, si possono fare degli esempi in questo senso, buttata lì all'ingrosso si potrebbe procedere in questa maniera: chi raggiunge i quarti della Champions e le semifinali dell'Europa League non potrà nella stagione successiva ingaggiare giocatori sotto i 25 anni i quali resteranno a disposizione delle squadre che hanno avuto una pessima annata in campo europeo. Un draft di questo tipo (è solo un esempio indicativo) non è difficile immaginare che conseguenze potrebbe avere, renderebbe competitive molte più squadre e farebbe da calmiere nella compravendita e negli ingaggi dei giocatori, nel momento in cui ad esempio alcune squadre non potrebbero partecipare all'asta per accaparrarsi le giovani promesse i prezzi di quest'ultimi subirebbero inevitabilmente dei ribassi. Il Milan non deve dare battaglia all'Uefa sul fair play finanziario ma fare un favore a quest'ultima coagulando gli interessi di squadre che l'autofinanziamento ha escluso dal raggiungimento di certi risultati sportivi. Al massimo organismo calcistico europeo interessa soprattutto rimanere padrona assoluta del proprio giocattolo ragion per cui il fair play finanziario più qualche forma di draft le permetterebbe di mantenere questo tipo di status quo. Facciamolo questo favore all'Uefa, ci conviene, il vantaggio in termini di fatturato che paghiamo nei confronti di alcune nostre storiche concorrenti europee se non incolmabile è difficilmente recuperabile in pochi anni anche se il fair play finanziario venisse abolito, i vari Real Madrid, Barcellona vanno bastonati sull'elemento che fa la reale differenza nel Calcio, l'acquisto dei calciatori giovani e bravi.  

Distinti saluti.

Giacomo Riva da Lentate sul Seveso