MN - Serafini: "Giampaolo? Indipendentemente da chi sarà l'allenatore, la cosa fondamentale è il supporto incondizionato della società"

Il giornalista Luca Serafini, in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it, ha parlato così del futuro della panchina rossonera, al momento in bilico tra Simone Inzaghi e Marco Giampaolo: "Simone è più esperto. Indipendentemente da questo, però, la cosa fondamentale è che, qualunque tecnico venga scelto abbia il supporto incondizionato della società e che quest'ultima gli dia fiducia. Perchè è possibile che l'inizio non sia così semplice, che la squadra subirà dei cambiamenti. Riferimento a quanto successo con Gattuso questa stagione? Sì, perchè ad un certo punto è stato evidente, inutile nasconderci, che ci fossero due filosofie differenti, in particolare tra Leonardo e Rino. Leonardo, probabilmente, qualche limite in questo tipo di situazioni ce l'ha, perchè anche a Parigi con Ancelotti c'era stato qualche incomprensione. Leonardo è un personaggio di grande carattere e determinazione, si può dire qualsiasi cosa di lui, ma non che non sappia fare il proprio lavoro. Ha portato al Milan giocatori del calibro di Kakà, Thiago Silva, Pato, Piatek, Paquetà. Oltre ad essere dei grandi calciatori, sono ottime persone.
Gattuso ha dovuto fare di necessità virtù, spiegando perchè non potesse fare nè l'Olanda degli anni '60 nè l'Atalanta degli anni 2000, perchè questa squadra le caratteristiche non le aveva, perchè la rosa era limitata e perchè c'erano tanti giocatori fuori ruolo. Molti giocatori per scelta non sono stati coinvolti, come Bertolacci e Montolivo. Quando sono stati impiegati raramente, hanno deluso. Con questi limiti, fare 68 punti è stata una grande impresa, a mio avviso. Se, poi, il Milan avesse avuto una dilazione della propria crisi sparsa maggiormente durante l'anno e non concentrata in quel marzo e aprile devastante, sarebbe andato in Champions League. Non soltanto la squadra ha percepito il distacco con Gattuso dopo le frasi - sbagliate, per me - pronunciate alla vigilia di Sampdoria-Milan, ma ci sono anche stati una serie di comportamenti legati allo spogliatoio che hanno fatto il resto. Mi riferisco alla questioni di Kessi e Bakayoko"

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