Barbara Berlusconi lavora ai fianchi Emirates per scaldare l’inverno rossonero. La mediana ha bisogno di nuovi innesti, ma Sneijder non può essere l’unica alternativa

Barbara Berlusconi lavora ai fianchi Emirates per scaldare l’inverno rossonero. La mediana ha bisogno di nuovi innesti, ma Sneijder non può essere l’unica alternativa
© foto di Giulia Polloli
giovedì 27 novembre 2014, 15:18Milanello in rosa
di Giulia Polloli

Il derby è ormai archiviato, così come le emozioni che tutto ciò che lo circonda evoca. La mente dunque si proietta alla partita con l’Udinese che, la sorte, ha voluto ancora tra le mura amiche di S.Siro. Domenica pomeriggio lo stadio all’ombra della Madonnina assumerà sembianze diverse. Non ci sarà il tutto esaurito, né, tantomeno, si potrà prevedere la bolgia evocata da tempo da mister Inzaghi La normalità tornerà la protagonista assoluta del campionato rossonero e, con essa, torneranno ad essere protagoniste le scelte fatte in estate, che hanno consegnato ad Inzaghi una squadra poco più che normale, in grado di lottare, ma non di imporsi, sull’avversario di turno. L’entusiasmo a volte fa miracoli, ma spesso si spegne come una flebile fiammella abbandonata sotto la pioggia. La novità è il possibile ritorno di Montolivo a centrocampo, reparto che ha bisogno di qualità come mai in passato. De Jong lavora ancora a parte e né Essien né tantomeno Muntari hanno potuto sopperire all’assenza del compagno. La difesa ha retto di fronte alle incursioni nerazzurre anche grazie alle prove dei singoli: Ramì e Mexes su tutti, hanno consentito al Milan di non andare in affanno e Diego Lopez ha evitato il peggio nelle rare discese di Icardi e compagni. Ma questo non basta per tornare a ragionare da squadra ambiziosa, anche se la classifica è tanto corta da poter azzerare quasi ogni distanza. Il Milan continua nell’affannosa ricerca di un gioco in grado di poter sbaragliare l’avversario, ma ancora non ci sono certezze. In primis il modulo o, meglio, lo scacchiere tattico. Tutto passa dalla condizione di Torres, a quanto sembra, che però ancora latita nel trovare quella esplosività sotto porta che lo renderebbe titolare inamovibile almeno sulla carta, punto di riferimento sul quale impostare i reparti arretrati. Menez si illumina ad intermittenza, consegnando ad Inzaghi il gol del vantaggio contro l’Inter, ma poi costringendolo a rimanere a bordo campo, attaccato alla linea bianca, a dispensare consigli. Certo, se El Shaarawy avesse calibrato meglio quel tiro…. ma caricare i singoli di responsabilità non giova, se non a chi ha bisogno di scaricarsi la coscienza.

Riprendono i lavori, non solo a Milanello. La società, Barbara Berlusconi in testa, sta lavorando assiduamente per trovare l’accordo con Emirates, per il rinnovo del contratto. E se davvero gli Emiri rimarranno legati al Milan, se davvero l’annuncio venisse dato a fine anno, mentre al caldo si giocherà l’amichevole contro il Real Madrid, ecco che l’inverno rossonero potrà surriscaldarsi in vista del mercato di riparazione. Mai nome fu più adatto per questa stagione. L’innesto di giocatori a centrocampo è la priorità. Il nome di Sneijder fa sorridere. Al di là della storia del giocatore, che nessuno mette in discussione, sembra di tornare all’affare Torres: un nome altisonante solo per i media e il marketing ma che per i comuni mortali presenta ancora troppe perplessità. A 30 anni un giocatore può ancora esprimere un buon calcio e l’olandese è dotato di qualità insindacabili, ma è questo ciò di cui il Milan ha bisogno?