4-2-3-1 o 4-3-3 o 3-4-2-1? Spalletti a Empoli potrebbe variare ancora l'Italia

Sembra esser passato tanto tempo, eppure sono trascorsi solo otto giorni da quando Luciano Spalletti - inaugurando il ritiro a Coverciano con una conferenza stampa - parlò in maniera piuttosto netta del modulo che avrebbe adottato contro l'Albania e non solo: "Giocheremo contro squadre che giocano 4-2-3-1 o 4-3-3 e non si può regalare un uomo a centrocampo: tenteremo di difendere a quattro". Un modulo che il commissario tecnico ha provato più volte anche nei primi giorni di ritiro: senza mai accantonare le alternative provate a marzo, ma portando fino in fondo la sua idea di 4-2-3-1. Fino alla sfida contro la Turchia.
A Bologna però la Nazionale non ha convinto. Al netto dello 0-0, al netto di una squadra nel pieno di richiamo di preparazione, l'Italia è sembrata offensivamente troppo sterile per non rimescolare nuovamente le carte, per non riproporre nuovamente quella difesa a tre che negli States è piaciuta e poi ha convinto anche mercoledì, nel test contro l'Under 20.
Dopo due giorni di riflessioni che hanno portato anche al taglio di Provedel, Ricci e Orsolini, Spalletti alla ripresa dei lavori a Coverciano è tornato a lavorare in maniera convinta sul 3-4-2-1 e sul 3-5-2. Ieri ha provato Raspadori con Scamacca e Fagioli in cabina di regia, ha schierato Buongiorno e Calafiori con Darmian davanti a Donnarumma. Ha schierato Cambiaso, ha riproposto Dimarco a tutta fascia. Tutte tracce per la sfida di domani.
Ma al di là degli uomini, è interessante notare come nell'ultimo test prima di volare in Germania Spalletti decida di provare la squadra con un assetto tattico diverso rispetto a quello di quattro giorni fa. Soprattutto, di allenare la difesa a tre: dovessero arrivare risposte convincenti, questo assetto potrebbe esser riproposto anche a Dortmund. Anche se l'idea iniziale era un'altra.

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