Garanzini: "Il sacerdote Ibra non è bastato"

Garanzini: "Il sacerdote Ibra non è bastato"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 10 febbraio 2020, 17:00News
di Enrico Ferrazzi

Sulle colonne de La Stampa, Gigi Garanzini ha parlato così de derby di ieri sera: "Mai fidarsi del derby di Milano. Doveva essere una serata nerazzurra, per un tempo è diventata rossonera per poi concludersi secondo logica, e pronostico. Sotto di due gol, l’Inter ha riagguantato in testa la Juventus. E ad un solo punto c’è la Lazio, che sia pur graziata nel finale da arbitro e Var è comunque passata anche su un campo difficile come quello di Parma, sospinta una volta di più dalla regìa logistica di Leiva e da quella illuminata di Luis Alberto. Domenica sera Lazio-Inter, dopo che la Juve avrà ragionevolmente disposto del Brescia. Ma campionato aperto ormai a tutte e tre le soluzioni. Il Milan aveva azzeccato la partenza, sempre primo sul pallone in tutte le zone del campo. Appoggiandosi al suo gran sacerdote, che per un po’ si è limitato a sponde, appoggi, aperture aspettando risposte positive dal polpaccio. Poi, quando ha capito di poter osare, si è messo in proprio e nel giro di cinque minuti ha prima torreggiato su Godin, facendo sponda per Rebic, per poi mettersi in proprio e trovare la cornata in controtempo del raddoppio. Come se l’orologio del derby, insieme alla difesa nerazzurra e al portiere sul primo gol, si fosse fermato ad aspettarlo.

In quel primo tempo dominato dal Milan, l’Inter era comunque riuscita a creare due occasioni, con Godin e Vecino: ma il doppio vantaggio rossonero era certamente legittimo. Il film è cambiato con la prodezza volante di Brozovic in avvio di ripresa, subito doppiata da Vecino su grande affondo di Sanchez. C’entrava poco con quanto visto fin lì’. Ma era pur sempre un pareggio che ha gasato chi lo aveva trovato e afflosciato chi lo aveva subito: stati d’animo che in un derby pesano storicamente il doppio. Così è maturato, ineluttabile, il sorpasso firmato da De Vrij con una prodezza aerea. E ha finito per arrendersi il Milan. Non il magnifico, intramontabile Ibrahimovic che ha trovato ancora la forza di colpire un palo prima del sigillo finale di Lukaku. Che riporta l’Inter ad altezza Juve".