MN al VAR - Udinese-Milan regolamento alla mano: il calcio di rigore per il mani di Bijol

MN al VAR - Udinese-Milan regolamento alla mano: il calcio di rigore per il mani di Bijol
domenica 19 marzo 2023, 12:24News
di Manuel Del Vecchio

Amici e amiche di MIlanNews.it, oggi inauguriamo una nuova rubrica. In un mondo, televisivo e social, in cui si punta allo scandalo più che alla divulgazione, proveremo a spiegare e parlare insieme, regolamento alla mano (troverete la foto in calce al pezzo) e cercando di essere il più oggettivi possibili, dei vari episodi arbitrali che riguardano il Milan, tra campionato e coppe. Una rubrica che va oltre il voler usare eventuali torti o errori per attaccare e/o giustificare, ma semplicemente per far conoscere a tutti il regolamento, che tra protocollo VAR e modifiche ad alcuni punti chiave negli ultimi anni per qualcuno può essere diventato poco chiaro o confusionario.

Iniziamo quindi con Udinese-Milan e gli episodi al termine del primo tempo che hanno scaldato particolarmente gli animi sulla panchina dell’Udinese, con Sottil che nel post partita, complice anche il risultato benevolo, fa comunque mea culpa e dà ragione ad arbitro e VAR. Ma andiamo con ordine.

Al minuto 43 Pierre Kalulu lancia lungo per l’inserimento di Leao, abile a farsi trovare libero al limite dell’area. Il portoghese stoppa il pallone di petto spalle alla porta e attende l’arrivo dei compagni. Viene contrastato da Becao, dietro di lui, e da Bijol, di fianco a lui: il rossonero palleggia e poi prova a servire Ibrahimovic che arrivava a rimorchio. La palla, calciata di destro dal numero 17, impatta prima sul ginocchio del difendente dell’Udinese e poi sul braccio, molto largo già da principio (e questa sarà la discriminante fondamentale). L’arbitro di campo, il signor Doveri, immediatamente fa segno di aver visto tutto e di non aver riscontrato nessuna infrazione, salvo poi essere richiamato dal VAR una volta uscito il pallone. Il replay dimostra quanto scritto prima: Leao prova a passare il pallone all’indietro, la palla sbatte sul ginocchio di Bijol e successivamente sul braccio, che si trovava in posizione molto larga da principio. In questo caso le casistiche sono due e ben spiegate all’interno del regolamento. Di norma un tocco precedente a quello con il braccio lo “giustifica”, ma solo se il braccio è in posizione consona.

Leggiamo infatti a pagina 90, regola 12, che: “È un infrazione (“fallo di mano”) se un calciatore tocca il pallone con le proprie mani / braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani / braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento. Avendo le mani / braccia in una tale posizione, il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere quindi sanzionato”.

Per fare un esempio pratico, si tratta della stessa situazione in cui è stato punito un tocco di braccio di Messias in Atalanta-Milan dello scorso campionato. Il brasiliano si lanciò in scivolata per intercettare una conclusione partita dal limite dell’area: il pallone andò prima sul corpo e poi sul braccio già largo in partenza (non quello di “appoggio”), portando all’assegnazione del penalty per i bergamaschi. Quindi ieri sera è stato giusto l’intervento del VAR, in quanto la situazione avvenuta è chiaramente esplicitata dal regolamento: non rilevata dall’arbitro (chiaro ed evidente errore) la chiamata all’On Field Review è stata corretta. Giusto infine non ammonire il difendente in quanto la direzione generale dell’azione non poteva essere inquadrata in “SPA” (Stop promising attack), visto che il passaggio era rivolto all’indietro.

Nel pomeriggio ci sarà la seconda parte sulla ripetizione del calcio di rigore che Ibra inizialmente si è fatto parare, sempre facendo riferimento in modo chiaro alla parte di regolamento interessata.

analisi di Manuel Del Vecchio.

Braccio largo rigore