Il sindaco di Milano risponde alle critiche: "Chiudere piazza Duomo sarebbe stato peggio"

Il sindaco di Milano risponde alle critiche: "Chiudere piazza Duomo sarebbe stato peggio"MilanNews.it
martedì 4 maggio 2021, 20:24News
di Pietro Andrigo

Beppe Sala risponde alle critiche sugli assembramenti visti in piazza Duomo per festeggiare lo Scudetto dell’Inter. Il sindaco di Milano lo ha fatto con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook: “Ho fatto passare una giornata prima di parlare dei festeggiamenti dei tifosi. Capisco che le immagini di piazza Duomo abbiano potuto colpire la sensibilità di tanti e capisco le voci di tanti milanesi arrabbiati, ma capisco meno la strumentalizzazione politica. Dico la mia: è vero, la situazione era prevedibile. Ma non era pensabile evitare che i tifosi scendessero in piazza e sarebbe stato così in qualsiasi città italiana la cui squadra avesse vinto lo Scudetto. Inoltre abbiamo valutato come contenere i tifosi con prefetto e questore, e abbiamo valutato la possibilità di chiudere piazza Duomo, ma i rischi superavano i benefici perché i tifosi si sarebbero assembrati in spazi più piccoli. Non è in momenti del genere che si può pensare di usare gli idranti. Capisco che nella società in cui viviamo chiunque si professa esperto della qualunque, ma le cose sono un po’ più complesse. Ho sentito tante lamentele, ma non un’idea sensata su come gestire meglio la situazione. Ci ha provato Salvini, ipotizzando di portare chissà come i tifosi a San Siro.

Ma, a tacere che gli stadi sono chiusi, che assembramenti ci sarebbero stati all’ingresso e all’uscita? E poi una volta dentro, si sarebbero ammassati o sarebbero stati a distanza? È l’ideona di uno che ha fatto il ministro dell’Interno. Infine, critica la Lega: quella che vuole riaprire tutto, ma anche quella che aveva in piazza a Milano un viceministro e due consiglieri comunali a festeggiare e postare foto. È una chicca l’intervista della consigliera comunale Sardone, che dice che era lì per lo shopping. Notoriamente ci si va con la mascherina dell’Inter e insieme ai compagni di partito. Stiamo uscendo dalla più grave crisi sanitaria e sociale dal dopoguerra: esistono tante sensibilità, c’è chi ha nostalgia per il lockdown e chi vorrebbe aprire tutto al primo spiraglio di normalità. Quello che sappiamo è che per gestire una comunità non esiste un tasto acceso o spento. Forse sì, ma in società meno complesse e libere della nostra. Io non credo che le migliaia di famiglie che hanno festeggiato lo Scudetto siano pericolose. Lo dico con chiarezza: bisogna avere comportamenti corretti in materia di mascherine e distanziamento, ma sappiamo che non abbiamo offerto appigli alla guerriglia umana, che non si è fatto male nessuno e che le forze dell’ordine hanno fatto rispettare il coprifuoco. Non è poco”.