De Silvestri: "La finale dopo 51 anni è un grande orgoglio. Vogliamo giocarla come sappiamo fare noi"

Amici e amiche di MilanNews.it, è la vigilia della finale di Coppa Italia! A breve Lorenzo De Silvestri parlerà in conferenza stampa insieme a Vincenzo Italiano per presentare la sfida di domani sera contro il Milan che vale il secondo trofeo stagionale per i rossoneri. Entrambe le squadre questa mattina è andata visita al Quirinale dal presidente Mattarella, con i due allenatori (clicca qui) che ha parlato a nome dei rispettivi Club. Rimanete con noi ed il nostro live testuale per seguire la conferenza stampa di mister Italiano.
18.48 - Inizia la conferenza di De Silvestri
Cosa ha detto ai suoi compagni in vista di domani?
"Questo è un gruppo che sta bene insieme. Da due stagioni c'è un modo di allenarsi e giocare unico: abbina la consapevolezza in se stessi alla voglia di divertirsi. Abbiamo iniziato la stagione affrontando così le partite e dovremo fare così alla stessa maniera domani. Questo è un gruppo magico: vero, è una finale e ci vuole attenzione più che massima, ma anche la spensieratezza che ci ha portati fino a qui. E il mister è stato bravissimo a coinvolgere tutti".
Domani ci vuole una 'sera dei miracoli' o una 'sera da Bologna' basta?
"Quest'anno il Bologna ha battuto tanti record. E quando ha la rosa al completo e gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. La finale dopo 51 anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarla col calcio come sappiamo fare noi".
Quando avete capito che avreste potuto arrivare in finale? Cosa significherebbe vincere la Coppa Italia?
"Ricordo la partita di Bergamo, in cui abbiamo battuto l'Atalanta senza prendere gol: una partita che ci ha fatto dire che potevamo arrivare in fondo. A livello personale, arrivato a quasi 37 anni, mi soffermo e apprezzo di più le cose. Ricordo di aver vinto nel 2009 con la Lazio, ma ero 21enne con un altro carattere e una maturità diversa. Ora vivo tutto con più coscienza, mi sento il più esperto ma so che sono tutti super professionali".
Lei ha vissuto anche la tragedia di Mihajlovic.
"Tutta la situazione di Sinisa ci ha fatto crescere a livello umano. Avevo un rapporto incredibile con lui, la squadra in quel periodo è cresciuta tantissimo. E quel fattore umano te lo porti poi in campo. Ci ha fatto diventare uomini forti".
Cosa significa giocare a Roma?
"Dopo questi anni mi sento Bologna come seconda città. Abbiamo il petto gonfio, portiamo 30mila bolognesi allo stadio ed è un orgoglio incredibile".
18:56 - Termina la conferenza stampa.
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