Milan, quanti attaccanti inutili

La differenza fra Juventus e Milan, in questo momento, è profonda. Forse pure profondissima, perché il gol di Alessandro Matri nella semifinale di Coppa Italia non ha spostato di una virgola la possibilità circa un suo riscatto da parte dei bianconeri. Come è arrivato se ne andrà, lasciando comunque traccia tangibile del suo passaggio, ma dall'inizio della prossima stagione si allenerà a Milanello. Cosa che potrebbe essere preclusa a Mattia Destro, il bomber acquistato in inverno ma che, almeno finora, non ha dato grandi risposte né garanzie all'intero ambiente rossonero. Così la Juventus, pur avendo preso per sei mesi un attaccante che già conosceva, si ritroverà con le mani libere. Invece il Milan cercherà - e non è neppur detto - di abbassare ulteriormente il costo di un'eventuale operazione Destro. Inzaghi da calciatore era un attaccante, per ora non ci ha capito molto con i numeri nove del Milan: nessuno all'altezza, tutti scartati, da Fernando Torres a Destro, appunto. Pazzini non è nemmeno da inserire nel discorso (anche se è in scadenza).

L'anno prossimo ci sarà anche Matri e la meteora Niang, senza contare gli Honda, gli El Shaarawy, i Cerci... Insomma, tutti buoni giocatori che potrebbero fare la fortuna di squadre di media Serie A, ma che al Milan - vuoi per pressioni, vuoi per una situazione instabile - non riescono a esprimere il proprio potenziale.
In questo guazzabuglio le prime notizie di mercato riguardano, neanche da dirlo, gli attaccanti ipotetici. Prima toccherà fare un piccolo repulisti e poi ripartire. Ben sapendo che la scelta del tecnico è quella più importante, e che non potrà esserci margine di errore. Perché, più che un problema di qualità tecnica in senso assoluto (c'è anche quello) bisogna correggere il tiro sul modo di giocare di una squadra a tratti spaurita. Che si spegne, salvo poi accendersi con le giocate individuali.