Op-Ed: un sogno chiamato Baresi

Era il 1993, era un Milan stellare, quello che ha segnato epoche e ha regalato al mondo l'arte del calcio. Avevo 9 anni, un bambino che nelle giovanili della Pregliese, piccola società vicino a Domodossola, giocava con la maglia numero 6 e la fascia al braccio. Perché non è vero che tutti i bimbi sognano di diventare attaccanti: io volevo diventare come Franco Baresi. Quel giorno lo vidi per la prima volta al centro della difesa, a dirigere l’orchestra, alzare il braccio facendo salire la squadra e ponendosi con eleganza in ogni contrasto.
Contro Batistuta e Laudrup non fu facile, ma non passarono dal fronte difensivo. Fu bello, emozionante, la doppietta di Savicevic, la carezza del Montenegro, ma i gol dovetti riguardarli a casa, su 90° minuto. Durante la partita guardai solo il Capitano, la sua imponenza. Quel giorno, per me, non vinse solo il Milan ma vinse il sogno di un bambino che voleva essere come Franco Baresi.
di Marvin Santopolo
"Non tutti gli idoli fanno gli attaccanti. Anche i difensori, quelli che segnano poco ma lottano e si sporcano le mani, possono far sognare una generazione di tifosi. Sì, il grande capitano Franco Baresi, che oggi compie 59 anni, è stato in grado di ispirare tanti giovani rossoneri come Marvin. E chi cresce con un modello così, ha proprio il Milan nel sangue".
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