Pioli torna su Milan-Fiorentina: "Il Milan onestamente dopo che abbiamo segnato non ci ha mai dato l'impressione di crearci difficoltà"

Pioli torna su Milan-Fiorentina: "Il Milan onestamente dopo che abbiamo segnato non ci ha mai dato l'impressione di crearci difficoltà"MilanNews.it
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Oggi alle 14:30News
di Niccolò Crespi

Dopo un inizio di stagione terrificante, l’ex allenatore del Milan Stefano Pioli ha trovato la vittoria con la sua Fiorentina nella trasferta di Conference League contro il Rapid Vienna. Questo un particolare estratto delle sue dichiarazioni post partita. Così il tecnico viola torna sulla sconfitta meritata in casa del Milan, con (evidentemente) alcuni commenti da dare a riguardo:

La tua quadra deve ritrovare energia positiva. Come lavora sull'aspetto mentale?

“Capisco benissimo, è chiaro che è compito mio. Sono arrivato qua, chiamato dal club, anche con la mia ambizione di voler alzare il livello. Ho creato tante attese, tante aspettative e l'inizio così difficile probabilmente ha complicato la nostra situazione anche dal punto di vista emotivo, dalla spessatezza mentale. Qua devo essere bravo a lavorarci io. Non sono cosi tanto d'accordo sulla partita di domenica scorsa. Il Milan, onestamente, anche perché era una squadra con diverse assenze, 10 minuti dopo che abbiamo fatto vantaggio, non ci ha mai dato l'impressione di metterci in difficoltà. Abbiamo fallito miseramente una situazione che ci vedeva in 10, perché il nostro capitano era fuori per infortunio, e li non c'è stato quello scatto dove tutti dovevamo fare qualcosina in più. Se arrivassero risultati saremmo più spensierati, più brillanti, anche più belli dal punto di vista del gioco. Quando ci sono certe situazioni ne esci mettendo dentro la partita, soprattutto nei momenti delicati, difficili, qualcosina in più, Invece abbiamo fatto tutto il compitino e abbiamo concesso al Milan di riprendere fiducia, quando la partita tutto sommato era abbastanza sotto controllo. Il mio lavoro va molto sull'aspetto tecnico-tattico, ma assolutamente io ho sempre pensato che il lavoro più importante di un allenatore è l'aspetto psicologico. Tutti gli allenatori in Serie A o a certi livelli comunque hanno idee, sanno lavorare, ma quanto riesci a entrare dentro un giocatore, quanto riesci a convincerlo che quello che fai è giusto, quella disponibilità che fa la differenza”.