Sacchi: "Il mio ricordo più bello le due gare col Real. Un consiglio ai dirigenti? Essere bravi come Berlusconi"

Arrigo Sacchi, intervenuto a TMW Radio, ha raccontato le emozioni e i ricordi della sua carriera rossonera: "Nessuno di noi, al Milan, si aspettava di avere dei riconoscimenti postumi così enormi. Ci si realizza non solo attraverso la vittoria, ma dando tutto quello che possiamo, attraverso l'impegno e il lavoro. Io ero serenissimo, ho dato tutto ciò che potevo in panchina e ho smesso di allenare anche abbastanza presto. Non ho mai sentito il balzo dalle giovanili alla prima squadra. Mi concentravo così tanto da non sentire neanche il pubblico: potevano esserci quattro milioni di persone allo stadio e io non le sentivo. Ho sempre cercato di dare il mio stile alla squadra: vincere sì, ma con merito. Cercavamo il trionfo del gioco, volevamo vincere da protagonisti. Le vittorie meritate rimangono negli Almanacchi, ti danno emozione e orgoglio".
Si può ripetere un percorso come il suo?
"Si deve. Quest'anno faccio un grande tifo per la Juventus di Sarri: è stata sempre la società leader, ma ha contribuito all'evoluzione del calcio? Ora ha preso un allenatore che si trova in una situazione molto più difficile di quella che trovai io".
Come si vince in Europa?
"La ricchezza serve moltissimo se hai poche idee. In Europa puoi vincere in due modi: puntando su 11 fuoriclasse, come qualche volta ha fatto il Real Madrid, o puntando sulla squadra. Noi non avevamo 11 fuoriclasse, nessuno era arrivato neanche ai quarti di finale. Ho cercato persone affidabili e molto determinate, che avessero la modestia e anche la generosità necessarie. Non dimentichiamoci poi la società: senza una società sei destinato al fallimento. Il discorso di Berlusconi prima della sfida col Verona, ad esempio, fu fondamentale, non perdemmo più e tutti davano il massimo"
Qual è il suo ricordo più bello?
"Le due partite col Real Madrid: fummo derubati all'andata e poi vincemmo 5-0 in casa. Prima della finale con la Steaua Bucarest".
Cosa consiglia ai dirigenti attuali del Milan?
"Di essere bravi come lo è stato Berlusconi (ride, ndr)".
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