Sacchi: "Quando si parte con un club che non ha storia, visione, competenza e stile, è molto probabile che sorgano problemi"

L'ex allenatore Arrigo Sacchi è intervenuto in esclusiva ai microfoni dei colleghi di CalcioBox per parlare di Milan, Serie A, dell'agguerrita corsa alla Champions League e non solo. Di seguito le sue dichiarazioni.
La situazione attuale del Milan non sembra delle migliori. Secondo lei, cosa dovrebbe fare la società nella prossima stagione per riportare il Milan ai fasti di un tempo?
“Guardi, quando si parte con un club che non ha storia, visione, competenza e stile, è molto probabile che sorgano problemi. Questi aspetti vengono prima della squadra. Il club è la base. Se mancano questi elementi, allora le difficoltà sono inevitabili”.
È quindi più un problema strutturale societario che di allenatore?
“Esattamente. Un buon club costruisce una buona squadra, non il contrario”.
Passiamo alla corsa Champions. È tra le più combattute degli ultimi anni: Roma, Lazio, Bologna… Secondo lei chi può arrivare fino in fondo?
“Il calcio è stato inventato dagli inglesi. Hanno capito che servivano due cose: un gioco e giocatori intelligenti. Noi in Italia, per troppo tempo, ci siamo fissati sulla fase difensiva, sul catenaccio. Ma non basta. Mio padre, che aveva due fabbriche, mi disse una cosa importante: “Quando assumi una persona, guarda cosa ha fatto nella vita.” Vale anche per il calcio. Io guardavo la testa dei giocatori, non solo i piedi”.
Ed è così che ha costruito il suo grande Milan?
“Esatto. La FIFA ha riconosciuto il Milan del 1989 come la miglior squadra della storia. Avevo giocatori bravi, ma ancora più grandi persone. Gente che dava tutto, in campo e fuori. Questo grazie anche a una società solida, a un presidente eccezionale come Silvio Berlusconi, che ci ha sempre sostenuti”.
Veniamo alla Coppa Italia. Chi vede favorito tra Milan e Bologna?
“Domanda difficile. Io non sono più dentro al sistema, ma se il Milan avrà un club all’altezza, con idee chiare e giocatori scelti bene, allora potrà tornare grande. Ma serve coerenza. Non puoi dire “voglio un fantasista” e poi prendere un altro tipo di profilo. Poche idee, ma chiare”.
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