Salvini: "Genoa-Milan pericolosa, si giochi di giorno. Supercoppa? Non guarderò una gara tra veli e burqa"

Salvini: "Genoa-Milan pericolosa, si giochi di giorno. Supercoppa? Non guarderò una gara tra veli e burqa"
lunedì 7 gennaio 2019, 19:12News
di Thomas Rolfi

Matteo Salvini, ministro dell'Interno, ha parlato al termine del vertice organizzato da lui stesso presso la ‘Scuola Superiore di Polizia’ a Roma a cui hanno partecipato tutti i massimi esponenti del calcio italiano, il Sottosegretario Giorgetti e il capo della Polizia di stato Gabrielli. Tema della riunione: decidere una strategia comune per combattere e sconfiggere il fenomeno della violenza dentro e fuori gli stadi. Ecco le parole del leader della Lega Nord.

Sul vertice di oggi: "Sono soddisfatto per questa riunione operativa. Poche parole, tanti progetti. Ringrazio tutti gli esponenti del mondo del calcio presenti. Ci tengo a partire dai numeri, è chiaro che nel 2018 non si può morire di calcio, anche se l'uso dei coltelli c'entrano poco con il calcio. Fortunatamente, i numeri dei morti, dei feriti e degli arrestati sono in calo e dicono che il calcio è uno sport sempre più sano. Anche i Daspo sono in diminuzione, adesso sono 6500. Ogni settimana si muovono 12 milioni di persone e 6mila sono i teppisti. Non bisogna quindi confondere i tifosi con questi delinquenti. L'obiettivo del tavolo di oggi è di eliminare la violenza, dentro e fuori gli stadi, e useremo ogni mezzo per riuscirci. Il calcio è emozione, gioia, passione ed educazione. È un'opportunità per migliaia di ragazzini di provincia".

Sul boicottamento della Supercoppa: "Guarderò una fiction. Non voglio boicottarla, mi limiterò a non vedere Juventus-Milan. Giocare la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita è un ossimoro, non ce la faccio a vedere una gara tra veli e burqa".

Su Ancelotti che ha dichiarato che abbandonerà il campo in caso di cori razzisti: "Spero non si ripetano episodi simili. Non confondiamo il razzismo, che va condannato, con il bello del calcio, che è anche rivalità di quartiere. Chiudere gli stadi o sospendere le partite è una sconfitta del calcio".

Sul fatto che non siano stati invitati i rappresentanti del tifo organizzato: "Per me è un vantaggio conoscere il tema della curva, da quando avevo 15 anni che ci vado. Ho incontrato anche alcuni delinquenti, ma chi va allo stadio per spacciare o fare scommesse clandestine non è mio interlocutore. Sono convinto che la risoluzione del problema passi attraverso la responsabilizzazione dei tifosi, di quelli che hanno intenzione di collaborare".

Sulle partite di notte: "Al rientro dalla sosta ci sarà Genoa-Milan, in programma di sera. Non è a rischio tanto per i cori dentro, ma per ciò che potrebbe accadere fuori. Storicamente i rapporti tra le due tifoserie non sono idilliaci. Preferirei quindi che si giocasse di giorno: il calcio è business, ma è anche gioia. Il diritto alla felicità viene prima dell'incasso. Sono contrario al divieto di trasferta, alla chiusura degli stadi e dei settori: sarebbe la sconfitta dello stato".

Sul costo delle forze dell'ordine per la sicurezza negli stadi: "Il numero degli agenti impiegati è notevole e ci piacerebbe che il costo fosse condiviso dal mondo del calcio. Vogliamo tornare a riorganizzare le trasferte collettive. Sono più facilmente controllabili mille tifosi su un treno che cento macchine che entrano in città. Bisogna responsabilizzare i tifosi e fare capire loro che chi sbaglia paga. Chi sbaglia da tesserato deve pagare il doppio, gli allenatori e i giocatori hanno più responsabilità. L'errore è mettere tutti sullo stesso piano. È molto scivoloso il tema della sospensione delle partite in caso di cori, rischiamo di mettere in mano a pochi il destino di tanti. D'accordo a non sospendere Inter-Napoli, ci sarebbero stati tanti problemi fuori. Lavoriamo per gli stadi di proprietà con camere di sicurezza, che permettono di individuare subito i colpevoli. Come in altri paesi gli steward devono avere più potere".