Scaroni: "Nuovo stadio: ecco quando è cambiato il vento"
Paolo Scaroni, presidente del Milan, intervistato da Moneta, inserto settimanale de Il Giornale, ha parlato così del lungo percorso per arrivare al nuovo stadio:
Sulle difficoltà in questi anni: "Le obiezioni sono state due. La prima: 'State abbandonando lo stadio di San Siro, la Scala del calcio…'. È una posizione comprensibile ma dettata dalla nostalgia, che però rischia di frenare il progresso. La seconda: 'Perché non ristrutturate San Siro?'. Abbiamo spiegato a lungo che una ristrutturazione profonda sarebbe stata impossibile: a San Siro si giocano tre partite a settimana tra campionato e Coppe, e trasformarlo in un grande cantiere sarebbe stato impraticabile. Abbiamo vissuto anni difficili, pedalando in salita, durante i quali è stato necessario insistere e spiegare con pazienza le nostre ragioni. L’opinione pubblica inizialmente era riluttante, e di conseguenza anche l’amministrazione comunale lo era. Quando è cambiato il vento? Quando i nostri tifosi e l’opinione pubblica hanno iniziato a rendersi conto che altrove gli stadi erano moderni e funzionali. Le immagini dei Mondiali in Qatar, degli impianti tedeschi, di quelli inglesi e del Real Madrid hanno fatto riflettere molti: forse la nostra Scala del calcio è un po’ invecchiata".
Sul momento decisivo: "All’inizio di quest’anno l’amministrazione comunale ha deciso di vendere lo stadio. L’interlocuzione con il sindaco Giuseppe Sala, il ministro Alessandro Giuli e la Sovrintendenza è stata fondamentale. Quella decisione è stata la svolta che ha permesso di completare il percorso che ci ha visto in grande sintonia con l’Inter e la proprietà Oaktree, rappresentata nel progetto da Kathrine Ralph".

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