Shevchenko: "L'arrivo in Italia? Non è stato un passaggio facile. Potevo sbagliare, ma non l'ho fatto. Non avevo paura"
Intervistato da Max Brigante a Radio 105, Andriy Shevchenko ha presentato la sua nuova autobiografia "Forza gentile", svelando alcuni aneddoti. Ecco le sue dichiarazioni:
Sul riguardare alcuni suoi gol chiave: "Ho rivisto di recente le immagini del rigore contro la Juventus, da un’altra telecamera. Si vedevano i miei compagni. Nesta era nervoso, stavano tremando tutti. È bello ritornare a quelle emozioni. Ora, però, sono concentrato con il mio lavoro quindi rivedo poco le azioni del passato".
Sul suo arrivo a Milano: "Quando sono arrivato, il Milan era una grande squadra. Ero timidissimo. Ho conosciuto, non parlando bene l'italiano, un gruppo di ragazzi formato da Costacurta, Ambrosini e Albertini, prima di conoscere tutti gli altri in Sardegna".
Sull'essere un punto di riferimento: "Quando ho deciso di lasciare l’Ucraina ho sentito una grande responsabilità. Non è stato un passaggio facile. Potevo sbagliare e commettere errori, ma non li ho fatti, non avevo paura. Il calcio è la mia vita. Oggi sono diventato allenatore della Nazionale per cui sono diventato un idolo".
Sul senso del gol: "È una dote che ti può regalare solo Dio. La qualità è unica, speciale".
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