Tassotti su Atene '94: "Che carica che ci diede la spavalderia del Barça!"

Tassotti su Atene '94: "Che carica che ci diede la spavalderia del Barça!"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 18 maggio 2020, 16:24News
di Thomas Rolfi

Mauro Tassotti, ex terzino rossonero e capitano nella finale vinta dal Milan il 18 maggio del 1994, ha parlato nell'occasione di una videochat organizzata dal Milan insieme a Daniele Massaro:

Sull'avvicinamento alla finale: "Non eravamo arrivati benissimo alla finale, oltre alle due assenze di Costacurta e Baresi. Il problema è che noi avevamo vinto il campionato molte giornate prima della finale e siamo arrivati senza una grandissima concentrazione. Il Barcellona, invece, aveva vinto la Liga la settimana prima e c'era grande entusiasmo attorno a loro. Avevamo problemi di formazione, con Capello che continuava a fare programmi per capire chi mettere in campo. Avevamo fatto un'amichevole a Firenze, che perdemmo contro la Fiorentina. Io ho giocato una parte della partita da centrale. Desailly giocava male apposta, perchè non voleva giocare in quel ruolo. Siamo arrivati a quella partita da sfavoriti. Non eravamo inferiori a loro sulla carta, ma l'avvicinarsi alla gara è stato differente".

Sulla spavalderia del Barcellona e di Cruijff: "Ricordo che le parole di Cruijff e l'atteggiamento del Barcellona non avevano fatto altro che darci ulteriore carica. Cruijff è stato un idolo per me. Mi ricordo che eravamo in camera con Paolo (Maldini, ndr) e dicevamo: 'Ma questi che fanno? Son pazzi veramente a dire certe cose e a fare la foto con la coppa'. Arrivammo in campo veramente con una grande carica. Le amichevoli invece erano state un disastro e credo che fino a 3-4 giorni prima della partita Capello non sapesse veramente chi schierare lì in mezzo".

Sul gol annullato a Panucci sullo 0-0: "Nel calcio di oggi il gol di Christian sarebbe stato validissimo, perchè non era fuorigioco".

Sul gol di Savicevic del 3-0: "Era un colpo alla Savicevic, ha fatto qualcosa di straordinario. In quel momento avevamo capito che avevamo vinto la Coppa dei Campioni. Abbiamo vinto due finali per 4-0. Giocare così bene una partita così importante dà lustro a tutta la tua carriera".

Sull'emozione di alzare la Coppa dei Campioni da capitano: "E' difficile spiegare quali siano le sensazioni che uno vive in quei momenti. La cosa più bella è poter festeggiare con i propri compagni e i tifosi. Sono emozioni che ti rimangono nella pelle. Il fatto di aver alzato la coppa per primo non mi ha dato quel qualcosa in più. Siamo veramente strafelici di aver vissuto una serata così".

Su Berlusconi: "Ricordo che erano giorni molto delicati e caldi in politica, però non ci ha mai fatto mancare i suoi discorsi e la sua vicinanza. Credo che fosse la partita che anche lui sognava. Non gli è mai bastato vincere, ma voleva il dominio del gioco e stravincere. Spesso ci chiedeva la goleada e di non fermarci, perchè bisognava vincere con più gol di scarto".

Se fu la vittoria simbolo di Capello: "Lo è stata, perchè l'avvicinamento era stato complicato e difficile e aveva provato molti giocatori come difensore centrale. Ha indovinato tutto, è stata la vittoria di Fabio. Era bravo nel preparare le partite e nello sfruttare i difetti degli avversari. Quell'anno abbiamo vinto campionato e coppa, un'annata straordinaria per tutto il Milan".