Uefa: reprimenda per Calhanoglu e Demiral per il saluto militare turco

Aveva suscitato forti polemiche il saluto militare dei giocatori turchi nell'ultimo turno di qualificazione agli Europei2020. Un gesto forte e controverso a sostegno del regime di Erdogan, impegnato in una sanguinosa offensiva contro i curdi. A tal proposito la Uefa aveva aperto un'inchieste nei confronti di questo gesto e, nelle ultime ore, è arrivato il comunicato ufficiale. Questa la decisione della Uefa:
“La Commissione Disciplinare, Etica e di Controllo dell’UEFA (CEDB) ha trattato diversi presunti casi di incidenti di natura non sportiva (vale a dire per l’esecuzione di saluti militari considerati inappropriati, dato il contesto politico specifico al momento delle summenzionate partite) che coinvolgono la squadra nazionale turca, squadre turche e italiane, nonché diversi giocatori. Per quanto riguarda la nazionale maggiore turca, nelle due gare di Qualificazioni europee della Turchia contro Albania e Francia, il CEDB ha deciso di comminare le seguenti sanzioni:
Reprimenda per i giocatori della Federcalcio turca, Merih Demiral, Umut Meraş, Burak Yilmaz, Mert Günok, Zeki Çelik, Cenk Tosun, Mahumut Tekdemir, Uğurcan Çakır, Mr. Yusuf Yazici, Hakan Çalhanoğlu, Okay Yokuşlu, Ozan Tufan, Sinan Bolat, Emre Belözoğlu, Deniz Türüc e İrfan Can Kahveci, per aver utilizzato le partite del Round di qualificazione del Campionato Europeo UEFA 2020 tra le squadre nazionali della Turchia e dell’Albania l’11 ottobre 2019 e della Francia il 14 ottobre 2019, rispettivamente, per manifestazioni di natura non sportiva (vale a dire per l’esecuzione di saluti militari considerati inappropriati, dato il contesto politico specifico al momento delle suddette partite).
Multa alla Federazione calcistica turca € 50.000 come punizione generale, includendo tra l’altro i disturbi da parte dei suoi tifosi in occasione della partita del turno di qualificazione ai Campionati Europei UEFA 2020 tra le squadre nazionali di Turchia e Francia il 14 ottobre 2019."
Una decisione forte, quindi, che va a coinvolgere anche il centrocampista rossonero Hakan Calhanoglu, reo di essere stato tra i giocatori che avevano compiuto il discusso saluto.
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