VIDEO - Borghi: "Kakà il più particolare tra i 10 brasiliani, un mix tra Falcao e Ronaldo il fenomeno"

VIDEO - Borghi: "Kakà il più particolare tra i 10 brasiliani, un mix tra Falcao e Ronaldo il fenomeno"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 4 aprile 2020, 23:00News
di Matteo Calcagni

Stefano Borghi, noto giornalista, è intervenuto a DAZN per parlare di Ricardo Kakà, fenomeno che ha vestito la maglia del Milan dal 2003 al 2009 e poi nella stagione 2013/14: "E' un qualcosa a sé, un calciatore al contrario di appariscente ma in grado di prendersi un protagonismo assoluto. E' molto più elegante che funambolico, Kakè è forse il più particolare fra i grandi numeri 10 del futebol brasileiro. Ha una storia differente rispetto agli altri, non ha dovuto alzarsi dalla povertà, viene da una famiglia colta, benestante, di San Paolo. E' cresciuto nel mito di Raì, altro fantasista poco portato al baccano tecnico, il cui calcio era talmente armonioso da sembrare sussurrato all'orecchio. Kakà ha dovuto affrontare sacrifici, soprattutto per superare gli incidenti e le problematiche fisiche dell'adolescenza che hanno fatto emergere un campione pieno di forza interiore ed esteriore, oltre che strabiliante con il pallone ai piedi. Vedi Kakà ed è praticamente prima vista, diciamo prima vista e mezza, perché la prima immagine che ti viene proposta sembra quella di un piccolo lord, che ti porta in un mondo di incanto estremamente tangibile, estremamente concreto. Kakà è un atleta importante, un giocatore di grandi qualità fisiche, infatti il suo primo gol in un derby, quello che gli ha permesso di prendersi San Siro lo ha segnato di testa. Il suo marchio di fabbrica, tra le tantissime cose che ha nel repertorio, è un'accelerazione soverchiante accompagnata da un controllo di palla impeccabile, praticamente potenza e delicatezza. Volendo estremizzare tanto potremmo individuarlo in un mix tra Falcao e Ronaldo il Fenomeno, un punto di incontro fra un grande 8 e un grande 9 che fa un salto in avanti verso il 10, senza raggiungerlo completamente, infatti nella sua carriera Kakà il dieci lo ha portato poco e nella sua evoluzione lo ha portato più ad essere mezza punta che fantasista, sicuramente non centrocampista. Ci ha dato l'immagine di un trequartista piuttosto lontano dai canoni brasiliani, una figura austera la cui nobiltà tecnica è andata sempre di pari passo con una forza distruttiva, scaricata sul campo, tradotta con sgasate incontrastabili e stoccate spietate. Il tutto sempre accompagnato da un'attitudine quasi umile, altruista, il suo è sempre stato un gioco totalmente di squadra, poco individualista, e comunque sempre lirico seppur ammantato di grande sostanza. Kakà in campo è stato un principe con il sorriso, sicuramente uno dei più aristocratici e allo stesso tempo meno altezzosi fra i grandi numeri 10 della storia brasiliana".

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