Pagelle - Leao, assistman lucidissimo. Alexis, gol pesante. Tanti sotto tono
Queste le pagelle di Roma-Milan:
Maignan 6: Abraham lo inchioda nel recupero con un destro incrociato sul quale non può fare davvero nulla. Poi di tiri in porta non è che ne arrivino chissà quanti. Così così sulle uscite.
Calabria 6: il duello con Spinazzola non è di quelli semplici. Decisiva una sua deviazione, su un contropiede della Roma, con la quale mette fuori causa El Shaarawy che già pregustava l’uno contro uno con Maignan.
Kjaer 6.5: leader della difesa, legge sempre con anticipo le intenzioni ora di Belotti ora di Abraham. È certamente uno dei migliori della formazione di Pioli, anche perché quando il centrocampo non inventa, è lui che deve creare il cambio gioco. (dal 73’ Kalulu 5: l’errore di posizionamento e di marcatura su Abraham sono pesanti, perché mandano la Roma in vantaggio nel recupero. Concede il destro all’attaccante giallorosso, che trova il diagonale vincente che sembrava aver condannato la partita).
Tomori 5.5: la macchia della sua partita è il giallo, per un fallo su Belotti, che lo porterà a saltare la partita di mercoledì contro la Cremonese. Non ci sono grandi lavori da fare, ma la botta che prende a metà primo tempo lo costringe ad alzare bandiera bianca nell’intervallo. (dal 46’ Thiaw 5: macchia un secondo tempo importante, con l’uscita a vuoto che apre la strada al gol di Abraham)
Theo Hernandez 5: una delle sue partite più anonime in questa stagione. Gigioneggia, in questa posizione interna che non fa altro che fare il gioco della Roma. Non attacca mai la fascia e anche nel cercare spazi è poco utile. A tratti è sembrato quasi svogliato.
Tonali 6: lotta in mezzo al campo, come sempre. È uno dei due giocatori che deve creare il vertice per i giochi a tre. Ogni tanto, specie nel primo tempo, si prende la licenza di allargarsi.
Krunic 6: qualche sbavatura iniziale, poi mette la solita e preziosa presenza dentro la partita. Suo il primo tiro in porta, con un colpo di testa in terzo tempo che esce alla destra di Rui Patricio. C’è fino alla fine.
Brahim Diaz 5.5: gioca molto internamente, per creare spazio a Calabria e ai movimenti di Tonali. Porta a casa una delle due occasioni del primo tempo per il Milan, con il suo destro che viene mandato in angolo dalla difesa della Roma. Però è troppo fuori dal gioco. (dal 57’ Saelemaekers 6.5: al terzo tentativo regala il gol del pareggio che è di fondamentale importanza per la classifica e per evitare la sconfitta. È bravissimo a crederci e ad attaccare il secondo palo sul cross della disperazione di Leao al minuto numero 96’).
Bennacer 6: vertice alto del triangolo di centrocampisti, attiva il suo moto perpetuo alla ricerca di inserimenti interessanti sulle sponde di Giroud. Poi si allarga per aprire la mediana della Roma, ma le linee giallorosse sono fitte. Menato spesso e volentieri, esce nell’ultimo quarto di gara. (dal 73’ De Ketelaere 5.5: fa ammonire Cristante con la prima giocata utile della sua partita. Poi è troppo molle nel contrasto che avvia l’azione del gol della Roma).
Leao 7: senza ombra di dubbio, il migliore del Milan. Ad un certo punto della partita si arrabbia con i compagni perché non gli creano le condizioni di isolamento così come se la prende quando non gli danno il pallone mentre lui è in ritmo. Prova a spezzare, da solo, la catena di destra della Roma con accelerate anche da fermo. È lucidissimo, nel recupero, nel disegnare il cross sul secondo palo che buca le linee aeree della Roma e che permette a Saelemaekers di segnare il vitale gol dell’1-1.
Giroud 5.5: tanto impreciso nelle sponde, che spesso risultano poco utili. Non gli arriva un pallone che sia uno per poter fare il centravanti. Nel finale la sua punizione, forte e ben indirizzata, viene mandata in angolo dalla barriera. (dall’87’ Origi sv)
All. Pioli 5.5: bene il pareggio nel finale, ma male tutto il resto. La Roma ha messo il pullman davanti alla sua area di rigore stringendo le linee, ma la mossa di far venir dentro il campo sia Theo sia Brahim non fa altro che agevolare il lavoro della difesa di Mourinho. E la produzione offensiva, a livello di tiri in porta, è stata insufficiente così come non si è creata quell’ampienzza necessaria a isolare Leao in uno contro uno.
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