Brahim, que pasa? Il 10 è sbiadito, ma non cerca alibi e vuole tornare decisivo (PODCAST)

Brahim, que pasa? È la domanda, legittima, che in tanti si stanno facendo quando sotto gli occhi finiscono le prestazioni del numero 10 milanista. Che dopo il covid non è più riuscito a giocare sui livelli di inizio stagione. Quando, obiettivamente, era un fattore favorevole e imprevedibile che sfornava gol, assist e giocate. Poi il virus ha spezzato l’incantesimo e salvo le prestazioni contro la Lazio in Coppa Italia (devastante) e nel derby (assist per il pareggio di Giroud) Diaz sta vivendo dentro un limbo tecnico preoccupante per uno con i suoi piedi.
Lui lo sa bene che non sta rendendo al massimo, ma come spesso accade, non è sempre e solo colpa del singolo. Un giocatore come lui ha bisogno anche di soluzioni fornite dai compagni, sui quali poter scaricare il pallone una volta spezzata la prima linea di pressione avversaria. Spesso lo abbiamo definito il tramite della manovra offensiva e così è stato, ma se chi deve fare reparto con lui non si muove più come prima, preferendo la partenza statica a quella dinamica, allora tutto si complica.
C’è consapevolezza, nel ragazzo, che si può e si deve fare di più. E contrariamente a quello che si possa credere, non cerca di nascondersi dietro agli alibi, ma sa fare un’autocritica profonda. La sua volontà è quella di voler tornare a incidere come a inizio stagione, con gol, assist e giocate.
L’approfondimento nel podcast

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