Chi ha zittito Leao

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giovedì 9 novembre 2023, 14:00Primo Piano
di Antonello Gioia

Una premessa fondamentale: non sono arrivate - e molto probabilmente non arriveranno - risposte ufficiali né dal Milan nè dal diretto interessato. Ciò che si propone in questo articolo, dunque, è sì una ricostruzione dei fatti e, di conseguenza, una deduzione logica dei possibili destinatari, ma anche - e soprattutto - una interpretazione metaforica e piena di speranza dell'esultanza di Rafael Leao contro il PSG, il quale, dopo lo splendido gol in rovesciata del momentaneo 1-1, ha festeggiato portandosi il dito alla bocca e facendo il gesto del silenzio guardando verso parte dello stadio.



La ricostruzione
Tale ricostruzione, innanzitutto, non prevede l'opzione tifosi tra i destinatari. Tra Leao e il pubblico di San Siro, Curva Sud in primis, c'è sempre stato un grande feeling, perché il portoghese è quello che, con le sue giocate, giustifica, a prescindere dal risultato, il prezzo del biglietto; e i fischi di sabato sera, come più volte confermato da Pioli, erano legittimi. Nessun rancore verso i tifosi: su questo non ci piove. La versione più accreditata, dunque, resta quella secondo cui Leao abbia pensato quella esultanza per zittire le tante troppe critiche che sono piovute addosso a lui e alla squadra nelle ultime settimane: come sempre, la risposta non va data a parole, ma sul campo. E un gol in rovesciata al PSG, condito da una prestazione monstre personale e collettiva,, è la miglior risposta possibile.

L'interpretazione
Questa spiegazione, però, non basta. L'esultanza di Leao ha, secondo chi scrive, un senso differente, ulteriore un po' più importante. Non è stata fatta per zittire qualcuno, ma per mettere a tacere qualcosa. E quel qualcosa è il periodo nero in cui il Milan era incappato nell'ultimo mese, con zero vittorie, tre sconfitte pesanti, un pari che sa di beffa, pochi gol segnati e pochissimo gioco prodotto. È un dire 'basta' alla negatività, uno stop alla tristezza collettiva che sa, in contemporanea, di sguardo fiero e si sfida non verso le tribune di San Siro, ma verso l'avvenire, che sarà certamente più roseo se il Milan (e Leao) lo interpreteranno come fatto contro il Paris Saint-Germain.