Con questo Milan non si può (più) Gigioneggiare

Con questo Milan non si può (più) Gigioneggiare
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martedì 25 maggio 2021, 20:30Primo Piano
di Antonello Gioia

Si attende solo l'ufficialità, ma ormai una delle telenovelas più lunghe e stressanti che il calcio italiano ricordi si può considerare conclusa: Gianluigi Donnarumma, con ogni probabilità, non rinnoverà il suo contratto con il Milan, divenendo libero di accasarsi a parametro zero in un'altra società e lasciando il posto tra i pali rossoneri a Mike Maignan, 25enne portiere francese. Nessun altro possibile gigione, nessun altro possibile teatrino, nessun altro possibile atteggiamento provocatorio dettato da una presunta e fallace onnipotenza: il Milan traccia la linea e, per il bene del Milan, non si va più oltre il consentito.

L'ATTESA È FINITA - Come più volte dichiarato da Paolo Maldini, dt rossonero, il club avrebbe aspettato la fine del campionato per risolvere la questione Donnarumma. Essendo poi arrivata anche la qualificazione in Champions League, era lecito aspettarsi una risposta (positiva) dal numero 99, ma quest'ultimo non ha fatto alcun passo in direzione Milan: richiesta di 10-12 milioni di euro di ingaggio al quale si somma la commissione per l'agente Mino Raiola da 15-20 milioni. Un'enormità - e un'assurdità - a cui il Milan, nella persona di valore e di valori di Paolo Maldini, non ha chinato il capo; dopo aver fatto un ultimo tentativo, senza aumentare l'offerta di 8 milioni di euro annui (bonus compresi e facilmente raggiungibili) già avanzata mesi fa, la decisione immediata, chiara, decisa, netta: addio a Gigio Donnarumma, stretto consapevole e consenziente nella morsa del suo procuratore, e firma in giornata per Mike Maignan.

NESSUN GIOCATORE È PIÙ GRANDE DEL MILAN - Lo diceva Alessandro Nesta in una diretta con Fabio Cannavaro durante lo scorso lockdown: "Qualsiasi giocatore va in un posto del genere (al Milan, ndr), anche il più forte che c'è, deve meritarsi di rimanere, perché non c'è un giocatore più grande di quel club". Il Milan attuale, ovviamente, non è ai fasti dei tempi di Nesta, ma il progetto tecnico rossonero, con l'avvenuta qualificazione alla Champions League, assume oggi una caratura internazionale e una certa stabilità tecnica, sportiva e dirigenziale; non ci si può più permettere di attendere, ma anzi: è il Milan che detta le condizioni. In poche parole: non si aspetta più nessuno. A Donnarumma è stato dato tempo e modo di riflettere e di aspettare l'approdo in Champions League - aspirazione più che legittima e condivisibile, in caso di quinto posto, per un portiere con le sue qualità - prima di decidere il suo futuro. Per l'ennesima volta, però, non c'è stato alcun passo del duo Gigio-Raiola verso il Milan, che, a quel punto, ha fatto nuovamente valere il suo status quo.

EX MALO BONUM - Terminerà, dunque, con un triste epilogo la favola Donnarumma-Milan, cominciata 251 presenze fa quando Gigio aveva solo 16 anni. Sarebbe potuto diventare una bandiera del Milan, successore sia per personalità che per talento da fuoriclasse dei leggendari capitani rossoneri. Sarebbe potuto restare nel cuore dei milanisti, i quali lo hanno atteso speranzosi e fiduciosi per mesi, aggrappandosi ad un milanismo più volte sbandierato dallo stesso Gigio e poi, purtroppo, non concretizzato con la non-scelta di queste ore. Nessun giudizio di condanna per lui, ma solo il necessario risentimento per ciò che è stato, per ciò che sarebbe potuto essere e che non sarà più.

Al Milan si chiude - letteralmente - una porta per aprire un portone, alla cui difesa ci sarà Maignan (arrivato dal Lille per 13 milioni più bonus con un contratto di 5 anni a 2,5 milioni di euro più bonus fino a 3 a stagione) e al cui interno potranno accedere altri investimenti importanti per la causa rossonera: dal rinnovo di Kessie al possibile tesoretto per una punta. I soldi risparmiati per non essersi sottomessi alle richieste di un duo che non può e non deve più avere nulla da condividere con il prestigio del Milan potrebbero - chissà - portare solo sorrisi.