CorSera - Indagini a Casa Milan: non c'entra il prezzo di vendita, ma i colloqui con gli arabi. La posizione di RedBird

CorSera - Indagini a Casa Milan: non c'entra il prezzo di vendita, ma i colloqui con gli arabi. La posizione di RedBirdMilanNews.it
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giovedì 14 marzo 2024, 08:10Primo Piano
di Francesco Finulli

Oggi il Milan gioca e lo farà a Praga contro lo Slavia in quello che è uno snodo fondamentale della stagione rossonera: la gara di ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Eppure il tema centrale delle ultime ore nell'universo rossonero è ben lontano da faccende di campo. L'indagine scattata, con relativa perquisizione a Casa Milan e acquisizione dei dati di cellulari e pc, tiene banco anche in questa giornata in cui il Diavolo si gioca tanto del suo futuro sportivo. 

"Colpa" degli arabi

Questa mattina il Corriere della Sera cerca di fare ulteriormente luce sulle motivazioni che hanno spinto la Guardia di Finanza a far scattare indagine e soprattutto perquisizioni nella sede del club rossonero. Secondo quanto riportato dal quotidiano generalista, diversamente da quanto riferito ieri da più parti, è inesatto pensare che il prezzo di vendita sia al centro delle indagini. Tutto ruota piuttosto attorno alla "prospettata prossima cessione di parte delle azioni a investitori arabi interessati". Sarebbe questa la ragione per la quale sono sorti dubbi sul reale passaggio di proprietà da Elliott a RedBird. Nello specifico, il CorSera sottolinea come nella nota numero 14305/24 depositata dal Nucleo di Polizia Valutari Guardia di Finanza il 1° febbraio 2024, la perquisizione in via Aldo Rossi sarebbe l'"esito di attività investigativa in conseguenza del rincorrersi di notizie che RedBird fosse in procinto di cedere parte del Milan ad investitori del mondo arabo, coi quali peraltro sarebbero già intercorse le prime interlocuzioni il 19 dicembre 2023". Da qui dunque il via alla perquisizione.

La posizione di RedBird

Nello specifico, nelle mani della Procura, è finito il documento AC Milan Investor Presentation, in cui la società si presenta a possibili investitori del mondo arabo, in cui risulterebbe che il vendor loan di 560 milioni a oggi sia una garanzia del fatto che Elliott mantenga ancora la proprietà del club rossonero. Intanto ieri RedBird è uscita allo scoperto con un comunicato, che ha fatto seguito a quello del fondo Elliott di qualche ora prima: "RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del Club. L’idea che RedBird non possieda e non controlli l’AC Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti". La società americana ha poi chiarito la posizione sul vendor loan: "Quando abbiamo assunto il controllo del Club dopo il closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con scadenza a tre anni e nessun diritto di voto. Il nostro obiettivo è riportare il Milan ai vertici della Serie A e del calcio europeo - tutto il resto toglie tempo al raggiungimento di questo obiettivo. Non sono in corso discussioni con alcun investitore che potrebbe esercitare un controllo sul Club. RedBird è il proprietario di controllo di AC Milan e tale rimarrà".