Da Cracovia-Nowy Sącz al Derby: Piątek rovescia il mondo in 364 giorni

"Podaj mi piłkę Michal, jestem tutaj!". Sotto la leggera neve di Cracovia del 18 marzo 2018, davanti a 1783 spettatori, Krzysztof Piątek si sta sgolando al centro dell'area per ricevere il pallone. In continuazione, quasi senza sosta, insiste nell'urlare al suo esterno di "podaj mi piłkę" ("passami la palla"), perché ha notato che il suo diretto avversario Dawid Szufryn lo ha già perso sui tagli in area in due diverse occasioni. È il 39' di Cracovia-Sandecja Nowy Sącz quando il già citato Michal Siplak crossa al centro di mancino: contro-movimento di Krzysztof, attacco rapidissimo al primo palo, colpo di testa e gol. Esultano i tifosi di casa, (l'allora) numero 99 si alza e grida: "a nie mówiłem!" ("te lo avevo detto") e gioisce sommerso da tutti i compagni. Fast forward, 364 giorni dopo, e Piątek tornerà ancora in campo, ma i punti in comune finiscono qua.
I meno di duemila spettatori presenti allo Stadion Cracovii im. Józefa Piłsudskiego potranno assistere al match di domenica da casa, perché Krzysztof nel frattempo ha cambiato dimora. Il trasloco lo ha portato in uno degli stadi più belli e capienti del mondo, con i circa 80mila attesi per le 20.30 del 17 marzo. Tutto è diverso, non solo la cornice della nostra storia: squadra, compagni, colori sociali, avversari, campionato, lingua parlata, attenzione mediatica e popolarità. Da un semisconosciuto dai capelli a spazzola al Pistolero, lo sceriffo di San Siro rossonero. Un singolo e minuscolo dettaglio è rimasto intatto, immutato, anzi possibilmente accresciuto e migliorato: il feeling con il gol. Quel tuffo plastico contro il Sandecja Nowy Sącz segnava la marcatura numero 13 in stagione, facendo 'avanti veloce' nel MySky della carriera del polacco, sabato contro il Chievo il numero 19 ha timbrato il cartellino per la ventisettesima volta in questa annata (19 in Serie A).
E lo ha fatto con una zampata da killer silenzioso dopo una mancata rovesciata da applausi (sfiorati), sotto porta, rialzandosi come un felino ed estraendo la pistola dalla fondina più velocemente rispetto a Sorrentino. Classici spari, tre punti in cassaforte ed ennesimo stadio violato in trasferta. Una collezione di scalpi calcistici che lo porterà, domenica sera, ad affrontare l'Inter per la prima volta da titolare. All'andata con il Genoa giocò solo 38 minuti, crollando sotto i colpi di un pesantissimo 5-0 nerazzurro. La vita però, come nei western, dà sempre una seconda occasione e chi, come Krzysztof, ha saputo ribaltare la propria vita in 52 settimane non ha alcun timore. Chissà se, entrando dagli scalini di San Siro, Piątek nel derby ricorderà quei 1783 tifosi che, solo 364 giorni prima, esultavano con lui e per lui in un gol contro il Sandecja. E chissà se, studiando i movimenti di de Vrij e Skriniar, urlerà ancora a Suso e compagni di "podaj mi piłkę". Perché per chi sa capovolgere la carriera, cosa vuoi che sia rovesciare un pallone in area...

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