È il nuovo Pirlo, Gattuso, De Rossi! Ma Tonali è semplicemente Sandro

È il nuovo Pirlo, Gattuso, De Rossi! Ma Tonali è semplicemente SandroMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 4 settembre 2021, 14:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

È il nuovo Pirlo! No anzi, è il nuovo Gattuso! Sciocchezze, è palesemente il nuovo De Rossi! Quante se ne sono lette e quante se ne leggeranno ancora nei confronti di Sandro Tonali, talento puro che indossa con orgoglio la maglia numero 8 del Milan. Vuoi per il classico "giochino" del paragone con i campioni del passato, vuoi anche per una cultura dell'hype che ormai permea fin troppo il mondo del pallone e che si attacca in modo morboso a qualunque calciatore che si affacci a livelli alti in giovane età, ma questi commenti riempiono pagine e pagine, sia di giornali che social. Ma Sandro Tonali è solo Sandro Tonali, con i suoi pregi, i suoi difetti, le sue giocate, i suoi errori e con il suo percorso di crescita, sia con la maglia rossonera che con quella Azzurra.

VOGLIA DI MILAN - Sandro è un giocatore su cui il Milan ha deciso di puntare, sia l’anno scorso quando ha battuto la concorrenza di diverse squadre europee ed italiane per portarlo all’ombra della Madoninna e sia quest’anno, quando si è rimesso al tavolino con il Brescia per ridiscutere i termini di un accordo che dopo un anno di stadi chiusi e numerose perdite non era più considerato adeguato. I due club hanno trattato e si è giunti ad un accordo anche grazie alla voglia del giocatore: Sandro voleva solo e soltanto il Milan. Nell’estate dei parametro zero che voltano le spalle ai propri club per qualche zero in più nei loro già straripanti conti correnti, Tonali ha scelto di tagliarsi l’ingaggio per permettere la buona riuscita dell’operazione: “La voglia di restare al Milan veniva prima di tutto. I termini del riscatto dal Brescia erano scaduti e si ricominciava da zero: per me era importante fare un passo verso il Milan. C’erano altri club – ha raccontato il classe 2000 alla Gazzetta Dello Sport -  anche con ingaggi più alti da offrire, ma io sono felice qui. Se è un segnale? Ogni giocatore ragiona in maniera diversa. C’è chi pensa alla carriera e all’ambizione, chi ai soldi. Io credo che stare bene in una squadra sia imprescindibile. Al Milan posso centrare tutti i miei obiettivi, posso avere tutto nel club in cui sono felice”. Parole d’amore che hanno incendiato il popolo rossonero.

CRESCITA - Il primo anno milanista di Tonali non è stato entusiasmante, ma neanche così terribile. È stato una stagione di cambiamenti, di adattamento, di difficoltà e di crescita. Lo stesso giocatore è stato molto autocritico: “Non è stata la mia migliore annata, anche perché è stata particolare, complicata: il Covid mi ha fermato quasi subito, ci ho messo un po’ a carburare. Quest’anno sarà un’altra storia, anche se so di dover migliorare: non ci sono punti di arrivo, si cresce sempre. Il vero Tonali lo vedrete quest’anno. Cosa è cambiato? Molto semplicemente, sono cresciuto di un anno. Dentro e fuori dal campo, aspetto fondamentale. Ripartiamo con il vantaggio di conoscerci, noi giocatori e l’allenatore. Quello che non cambia sono gli obiettivi: puntiamo sempre in alto”. Parole, rilasciate quest'estate alla Rosea, non scontate, parole di chi vuole mettersi in gioco e in discussione, parole di un ragazzo con valori importanti (l’anno scorso chiamò Rino Gattuso per chiedere il permesso per poter prendere la maglia numero 8) che vuole crescere insieme ad un Milan giovane ma sempre più spigliato e sicuro di sé. Ed in questo avvio di stagione le parole stanno diventando fatti: con Bennacer a mezzo servizio a causa del Covid e Kessie out per un problema muscolare, Tonali si è ritrovato subito al centro della mediana del Milan. Punto nevralgico del gioco rossonero, il “2” nel 4-2-3-1 tanto caro a Mister Pioli è probabilmente il numero più importante. Personalità, velocità di pensiero ed esecuzione, movimenti intelligenti e pensiero votato sia alla transizione veloce che alla gestione della palla per rifiatare. Il mediano del Milan deve fare questo e anche altro, tutte cose che il 21enne di Lodi ha svolto con diligenza ed efficacia sia contro la Sampdoria che, soprattutto, contro il Cagliari, sfida in cui ha trovato anche il primo gol rossonero su punizione.  Pioli ha avuto solo belle parole per lui: “È importante che sia voluto rimanere con noi, ha tutto per essere un giocatore completo, un tuttocampista. La sua crescita è stata costante e ci sono stati anche passaggi difficili com'è normale che sia. Ora è più pronto, più lucido e si assume più responsabilità. È un centrocampista completo". Da segnalare anche la bella prestazione di ieri in Under 21 contro il Lussemburgo, in cui ha fornito l’assist vincente a Pirola da calcio piazzato e qualche minuto gol ha propiziato l’autogol degli avversari, sempre con un calcio di punizione ben calciato.

SEMPLICEMENTE SANDRO - Ovviamente è presto per tirare le somme e giungere a conclusioni, ma è giusto sottolineare come l’avvio di stagione del giocatore sia stato più che positivo. Ora arriveranno test importanti tra campionato e Champions League. Saranno gli ennesimi banchi di prova non solo per Tonali ma per tutta la rosa, con la maggior parte dei giocatori, allenatore compreso, che calcheranno per la prima volta l’importantissimo palcoscenico della Coppa dei Campioni. Per crescere bisogna confrontarsi con i migliori e soprattutto prendere vittorie e sconfitte nel modo giusto, facendo tesoro di ogni piccolo insegnamento. Pirlo, Gattuso, De Rossi: sono solo parole, e Sandro ha in mente solo il Milan, il campo e soprattutto sé stesso. Sa chi è, cosa può dare e come può crescere. Perché Tonali è semplicemente Sandro.