Eleganza, sincerità e forte determinazione: questo è Alvaro Morata, pronto a prendersi il Milan

Eleganza, sincerità e forte determinazione: questo è Alvaro Morata, pronto a prendersi il Milan MilanNews.it
venerdì 9 agosto 2024, 14:30Primo Piano
di Niccolò Crespi

Si è presentato alla stampa con stile ed eleganza Alvaro Morata, nuovo attaccante del Milan, neo Campione D'Europa con la sua Spagna nell'ultimo Euro2024 disputatosi in Germania. L'ex attaccante di Real Madrid e Juventus è quindi pronto a iniziare la sua nuova avventura rossonera: immergiamoci in questo speciale focus sulle parole dello spagnolo, tra sensazioni, emozioni e obiettivi futuri con la sua nuova casacca rossonera.

Eleganza e determinazione, questo è Alvaro Morata

Lo sapevamo già ma oggi ne abbiamo avuta la conferma: Morata è eleganza e chiarezza, simpatia e gentilezza oltre che un attaccante di grande esperienza e caratura internazionale. Le sue parole quest'oggi hanno sicuramente avuto effetto immediato nel cuore e nelle emozioni dei tifosi milanisti. Alvaro lo ha detto e ribadito più volte ai microfoni, la storia del Milan e dei suoi attaccanti non si discute: "Ibra è uno dei miei più grandi idoli, sempre tramite gli amici gli chiedevo tutto. MI fa sognare stare accanto a lui. Ho sentito Kakà, ho parlato con Sheva, Pato e David Beckham: mi ha detto che si vede che c'è qualcosa di diverso nel Milan. Nella storia del calcio una grande parte è stata scritta qua". E ancora: "Se sono qua, sono sincero, è per questo. Un'emozione che ti chiami il Milan, che ti chiami Ibrahimovic. Potevo andare a prendere soldi o rilassarmi. Sono nel posto perfetto, all'età perfetta: per fare 5 o 6 anni per fare bene e per vincere".

Prima il gruppo, poi il singolo

Parole da leader, da campione e capo squadra per Morata che con la sua Nazionale è capitano e ha appena vinto l'Europeo. Traguardi come questi, come può essere uno Scudetto o un altro trofeo non si vincono da soli. Nel gioco del calcio esiste l'azione personale, il fenomeno o fuoriclasse, ma senza il gioco di squadra e la forza del gruppo non si ottengono risultati. Morata questo lo sa bene, le sue parole restano un'ennesima e importante conferma dello spessore, umano e sportivo che il Milan ha aggiunto al suo repertorio: "Voglio vincere. Di fare 50 o 60 gol non me ne frega niente. Ci sono giocatori che fanno milioni di gol ma poi non vincono niente. Bisogna vincere. Siamo in un gioco di squadra e ci sono tantissimi giocatori forti in questa squadra. Ieri quando sono entrato a Milanello ho capito cosa si respira e ti posso assicurare che posso solo andare meglio. Ma fare gol non è la cosa che mi preoccupa. Voglio portare la seconda stella e fare la storia. So che sono ultimi anni della carriera ma i migliori".

Da Theo a Camarda: Morata parla già da amico e fratello maggiore 

Le parole del nuovo numero 7 spagnolo nei confronti di Theo Hernandez e Francesco Camarda hanno creato una bella scintilla, uno spirito di squadra, amicizia e stima che in questo nuovo Milan dovranno diventare elementi e valori essenziali. Morata si è espresso benissimo nei confronti di entrambi, simbolo di umiltà e sincerità. Con Theo Hernandez ci auguriamo tutti possa essere amore a prima vista anche in campo, dopo il bel rapporto di amicizia che i due hanno fuori dal rettangolo verde. Le dichiarazioni su Camarda, tra qualche battuta e affermazioni serie, restano invece un grande attestato di stima di un campione nei confronti di un giovane ragazzo che ha ancora tempo per scrivere la propria storia con i suoi colori del cuore, quelli rossoneri. "Con Theo ho avuto sempre un rapporto bellissimo: persona divertente, aperta. Sono stato in vacanza con lui, due o tre giorni. Spero che abbia messo benzina per il motorino perché è fondamentale per questa squadra. Anche lui può fare l'ultimo salto di qualità. Ha caratteristiche e potenzialità per essere il migliore terzino del mondo e cercherò di ricordarglielo ogni mattina. Camarda l'ho incontrato oggi. Ho guardato partite sue: ha fatto molti più gol rispetto a quando ero io nelle giovanili del Real. Voglio solo aiutarlo, farlo crescere: sarà il futuro, o forse il presente, nel calcio non si sa mai. Magari faccio panchina per lui. Voglio solo aiutare i ragazzi: sono uno che scherza con i giovani ma anche che si arrabbia se non fanno le cose bene".