Emergenza perenne in difesa: il Covid si scaglia sul Milan "rischiatutto", Pioli ancora con due centrali

Emergenza perenne in difesa: il Covid si scaglia sul Milan "rischiatutto", Pioli ancora con due centraliMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 9 ottobre 2020, 20:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Torniamo a quattro giorni fa, quando il Milan, nelle ultime ore di mercato, ha tentato di chiudere per un difensore, andando a ridurre un'emergenza che perdurava ormai da settimane. Per ragioni economiche, e con la consapevolezza che Romagnoli stesse per rientrare, la dirigenza rossonera ha deciso di non svenarsi, mantenendo inalterato il pacchetto dei centrali. Una scelta che in una stagione "normale" sarebbe stata solo parzialmente rischiosa, ma quest'anno va considerata come un vero e proprio azzardo.

DUE DIFENSORI DISPONIBILI - La positività di Gabbia è stato un evento sfortunato, l'ennesimo di questo avvio stagionale, ben più imprevedibile di un infortunio di gioco, eppure il Milan avrebbe dovuto considerare anche questa variabile. Ora, con Duarte ancora positivo, Pioli potrà contare esclusivamente su Kjaer e Romagnoli, recuperato dopo tre mesi di stop. Il capitano dovrà giocare ogni tre giorni, non il massimo per un calciatore che viene da un lungo stop. La speranza è che il brasiliano ex Flamengo si negativizzi il più presto possibile, ma con il Covid non si possono fare previsioni di sorta, solo aspettare e pazientare.

EMERGENZA ED ADATTAMENTO - La squadra stringerà i denti e, se servirà, troverà soluzioni alternative, lo ha fatto in queste settimane e lo ha fatto in passato. Aver potuto contare su un rinforzo affidabile sarebbe stato utilissimo, ma è ormai evidente che il Milan dovrà proseguire fino a gennaio con questi effettivi. Si navigherà a vista, tra formazioni raffazzonate ed ipotetici rinvii, nella speranza che l'undici rossonero continui a macinare risultati e si mantenga in orbita Champions. E' altresì ovvio che limitare l'esposizione dei calciatori sarebbe alquanto consigliabile: mentre si discute dell'ipotesi "bolla" in stile NBA, i giocatori sono stati sparsi sul globo terracqueo con le rispettive Nazionali, anche giovanili. Una situazione che si poteva evitare, riducendo le già considerevoli possibilità di contagio.