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Currò (Repubblica): "E' un Milan più sicuro. Voto 8 a Pioli per quanto fatto finora. Tomori può diventare un campione"

ESCLUSIVA MN - Currò (Repubblica): "E' un Milan più sicuro. Voto 8 a Pioli per quanto fatto finora. Tomori può diventare un campione"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 23 settembre 2021, 14:00Primo Piano
di Antonio Tiziano Palmieri

Enrico Currò, giornalista di Repubblica che segue da vicino le vicende del Milan, è stato contattato dalla redazione di Milannews.it per intervista esclusiva. Con lui abbiamo parlato sia del match di ieri contro il Venezia e sia dei prossimi appuntamenti che attendono la squadra allenata da Stefano Pioli, ossia le partite contro Spezia e Atletico Madrid. Di seguito le sue parole.

Come ha visto il Milan contro il Venezia? Mi dà un parere sul match?

“Il Milan ha tutto sommato controllato la partita e Pioli si è reso conto che a volte c’è necessità di far giocare i così detti titolari quando non bastano le alternative. I rossoneri hanno preso i 3 punti senza fare niente di trascendentale, non rischiando mai. Comunque partite del genere anche nello scorso campionato si faceva più fatica a vincerle. È andata bene e mi sembra che il Milan sia una squadra più sicura di sé stessa e senza troppe ansie. Hanno perso l’ansia, anche nelle situazioni difficili”.

Questa secondo lei è la vera arma in più di questo Milan?

“È abbastanza presto per sentenziare qualcosa, però credo che il Milan abbia più alternative equivalenti – quantomeno sul piano tattico – rispetto all’anno scorso. Questa è una squadra che fondamentalmente ha due giocatori per ogni ruolo, quando non addirittura tre. È importante ciò perché in una fase tipo questa dove ci sono tanti infortuni, non ci sono stati dei contraccolpi dal punto di vista dei risultati. Tutto questo è indice che il Milan è cresciuto. Dico anche che mi è capitato di vedere la formazione dei rossoneri quando persero 2-1 fuori casa contro la Juventus nell’anno dove non ottennero la qualificazione in Champions League per un punto, e devo dire che i passi in avanti sono stati notevoli. Il risultato che ottenne Gennaro Gattuso in quella stagione fu sottovalutato perché la squadra di allora era di gran lunga inferiore a quella di adesso”.

Dei tre reparti – difesa, centrocampo e attacco – il punto di forza di questo Milan può essere considerata la difesa?

“Secondo me nel calcio di oggi non ha molto senso parlare di reparti. Il Milan è una squadra dall’atteggiamento offensivo che si prende alcuni rischi nell’attaccare. Il fatto che in molte partite non subisca gol è sintomo di un ottimo equilibrio tattico. C’è del coraggio nel Milan nel proporre gioco perciò i rischi di prendere gol ci sono. Chiaramente quando il livello dell’avversario è più basso tipo ieri, i rischi sono meno, mentre quando giochi con squadre più forti tipo il Liverpool il rischio aumenta. Non bisogna abituarsi al fatto che la squadra di Pioli ottenga queste porte inviolate contro determinati tipi di avversari. È importante che il Milan faccia gol, perché nel calcio ormai le partite si vincono davvero facendo un gol in più dell’avversario. La difesa in ogni caso ha trovato in Fikayo Tomori un giocatore funzionale a questo tipo di gioco perché ha delle caratteristiche che prima mancavano, mi riferisco alla velocità e alla durezza nelle marcature. Tomori può davvero diventare un campione”.

Il Milan può vincere lo scudetto o bisogna ragionare partita per partita?

“È presto per parlare di scudetto, però si possono fare delle considerazioni. Nel campionato scorso il Milan è arrivato secondo a +2 dalla quinta in un torneo equilibratissimo. Il Napoli è arrivato a un punto dal quarto posto. Quest’anno la squadra sembra davvero più equilibrata e completa rispetto all’anno scorso, quindi in teoria potrebbe fare meglio. È anche vero però che non sarà facile ricucire il gap con l’Inter, però sicuramente può ripetere il piazzamento fra le prime 4, garantendosi di nuovo la qualificazione in Champions League”.

Alla lunga i continui problemi fisici di Zlatan Ibrahimovic possono condizionare la stagione del Diavolo?

“Anche lo stesso Ibra ha detto che mette in conto di saltare un certo numero di partite. Non c’è niente di nuovo in questo. A livello italiano il Milan è grado di sopportare queste assenze – chiamiamole croniche – mentre è l’Europa la vera incognita dato che il livello delle sfide è più alto. Però, Olivier Giroud e Pietro Pellegri sono stati presi anche per questo. Detto ciò c’è Ante Rebic che sta giocando alla grande in quel ruolo, seppur con caratteristiche diverse”.

Contro lo Spezia lei farebbe un ampio turnover come ieri in vista della Champions League di martedì 28 oppure no?

“È fisiologico che un po’ di rotazioni ci saranno, questo in base a come staranno i giocatori a livello fisico. Il criterio è questo e nessuno meglio di Pioli può decidere chi debba giocare contro i liguri nel match di sabato. Di sicuro, la partita con l’Atletico Madrid è più importante della partita di campionato perché può aiutare i rossoneri a capire quali sono i limiti che hanno e quali sono i progetti per questa Champions League. Contro l’Atletico Madrid la partita sarà ancora più importante rispetto anche al Liverpool. Con gli inglesi fuori casa mettevi in preventivo di perdere. Il Milan ha perso dignitosamente rischiando anche di strappare punti preziosi. Ora a San Siro con i ‘Colchoneros’ è il vero esame. Questa sarà una bella partita dato che il Milan l’ultima volta in Champions venne eliminato proprio dall’Atletico Madrid in maniera netta perdendo sia andata che ritorno negli ottavi di finale dell’edizione 2013/2014”.

Mi dà un voto al lavoro di Pioli da quando è arrivato?

“Io gli do 8. Pioli finora ha fatto tutto quello che doveva e che poteva fare, dando un’identità di gioco che non abbandona nemmeno nei momenti più difficili. Questa è la cosa più importante. Ci sono stati dei momenti in cui il Milan avrebbe potuto anche cambiare atteggiamento, invece lui ha dato certezze ai giocatori continuando a incoraggiarli. Tutti i componenti della rosa hanno acquisito sicurezza”.