I tre punti di ieri sono più importanti di quello che sembrano. Maignan: non è una questione di soldi. La vergogna della trasferta di Cagliari

I tre punti di ieri sono più importanti di quello che sembrano. Maignan: non è una questione di soldi. La vergogna della trasferta di CagliariMilanNews.it
Oggi alle 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

La vittoria con il Verona pesa più di quello che si possa credere. Perché dietro ai tre punti aggiunti in classifica, c’è una prova di squadra importante, dove i calciatori hanno risposto all’ammonimento pubblico di Allegri sul tornare ad essere compatti a livello difensivo e a vincere con le squadre di media-bassa classifica. Il tutto in una fase della stagione dove tra gli infortuni (Leao e Gabbia), le indisponibilità di lungo corso (Gimenez), giocatori con le riserve energetiche ai minimi stagionali (Saelemaekers, Rabiot e Modric) e chi gioca stringendo i denti (Pulisic) la squadra è tutt’altro che al completo e al top della condizione. Vero che dalla partita di Cagliari si unirà nelle rotazioni Niclas Füllkrug, che almeno davanti darà una soluzione numerica (e ci si augura anche tecnica) ad Allegri, ma è giusto sottolineare come questi 35 punti ottenuti in campionato, siano arrivati grazie ad un lavoro profondo fatto da Allegri e dal suo staff sulla parte psicologica del gruppo. Rimettere in piedi un qualcosa di credibile e che abbia continuità di risultati non era per nulla semplice e quando la squadra va oltre le difficoltà oggettive che l’hanno falcidiata (al netto di una rosa numericamente corta) vuol dire che crede in maniera compatta a quello che viene proposto quotidianamente a Milanello.

Capitolo Mike Maignan e il rinnovo. La vera notizia è che lo stallo tra le parti, in senso pratico e operativo, rimane. Nei giorni scorsi si sono succedute diverse notizie tra quella della Gazzetta di un’offerta ufficiale inviata dal club a Maignan e quelle contrastanti con questa che parlano di freddo tra club e giocatore sul tema. Quello che ci risulta è quanto segue: Massimiliano Allegri e Igli Tare continuano a lavorare con Maignan per convincerlo a non esser più così inflessibile e il pressing è costante, ma fatto anche con i tempi e i modi giusti. Il Milan è disposto a metter sul piatto un’offerta che porti Maignan al pari di Rafa Leao come salario fisso di base (ovvero 5.5 milioni) più bonus. Una proposta importante, che ricalca quella di gennaio 2025 e poi rimodulata al ribasso a febbraio, quando c’erano già state le strette di mano tra le parti. C’è ancora un mese per arrivare al dunque. La squadra, a sua volta, spinge per far si che Maignan rinnovi ma a volte le questioni di principio possono valere più dei soldi. C’è da capire se le cose cambieranno o se, invece, ci sarà un remake di quanto accaduto cinque anni fa con Gigio Donnarumma.

Avrei voluto parlare di Perth, di come sia saltata una trasferta che sarebbe stata utile solo alle casse del Milan e che avrebbe portato molti dubbi sull’utilità sportiva della medesima, ma c’è un altro tema che mi preme affrontare e denunciare. Il 2 gennaio, a Cagliari, il Milan giocherà senza il suo tifo organizzato. Il perché? Semplice: il club sardo ha messo a disposizione poco più di 400 biglietti per il settore ospiti mentre se fossero state seguite le normative della Lega, ai tifosi del Milan ne sarebbero toccati circa il doppio. Quello spicchio della Unipol Domus è andato venduto a tifosi normali e va nel solco tutto italico del fare come si vuole a casa propria, in barba alle regole. E allora è il momento che il Milan dica basta a queste situazioni e agisca di conseguenza. Se non vuole trattare con i club per ottenere il dovuto, allora rende pan per focaccia per il terzo anello di San Siro: alzi i prezzi, riduca il numero di posti a disposizione dei tifosi avversari. Insomma, ripaghi con la stessa moneta.