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Magni: "Gigio vuol restare, ha rinunciato a tanti soldi per il Milan. Vi spiego la parata su Rugani"

ESCLUSIVA MN - Magni: "Gigio vuol restare, ha rinunciato a tanti soldi per il Milan. Vi spiego la parata su Rugani"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 9 luglio 2020, 18:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

Contro la Juventus era stato praticamente inoperoso per 77 minuti, poi Gianluigi Donnarumma ha deciso di vestire i panni di Superman e disinnescare con un riflesso mostruoso un colpo di testa di Rugani, impedendo allo juventino di segnare il 3-3. La redazione di MilanNews.it ha contattato Alfredo Magni, il primissimo allenatore di Gigio in rossonero. Con l'ex preparatore dei portieri di Brescia e Milan abbiamo parlato delle performance, della personalità e di quello che sarà il futuro del numero 99 del Diavolo.

Ci può spiegare tecnicamente la parata su Rugani?
"Impressionante. Gigio ha una reattività incredibile nonostante la sua grande struttura fisica e capisco che possa impressionare chi non ha avuto il privilegio di vederlo quotidianamente per anni per la facilità con cui compie queste parate. Dal punto di vista tecnico, parlando con linguaggio specifico, posso dire che lui è stato bravissimo a non 'aprirsi' con il corpo (a tener fermo le spalle, ndr), a non allontanarsi per creare squilibrio con la gamba esterna e a fare una 'first' (una prima spinta, ndr) da paura. E una parata da compiere vicino al corpo, spesso. è anche più complicata da gestire rispetto ad effettuarne una quando ci si può distendere completamente, perchè quando il pallone è così a ridosso devi essere molto bravo a non aprirti. Se anche il colpo di testa di Rugani fosse stato più incrociato l'avrebbe comunque preso, perchè aveva puntato bene la gamba esterna e da lì non si è mosso ed è stato velocissimo ad andare giù. Una grande parata che si aggiunge ad una serie già lunga".

La crescita di Gigio è stata continua in questi anni e nella sfida contro la Juventus ha fatto ciò che devono fare i portieri delle grandi squadre: salvare le rarissime conclusioni che arrivano verso la porta.
"Sono d'accordo. Queste qualità si evidenziano con l'esperienza. Stiamo parlando di un ragazzo di 21 anni che ha già fatto oltre 200 partite. Gigio è stato precoce anche nell'apprendere come gestire con tranquillità le situazioni in porta. Non potrà che crescere con il tempo sia dal punto di vista tecnico che emozionale. A 16 anni appena compiuti giocò davanti a 90mila persone all'Allianz Arena: giocava con grande conoscenza, perchè erano situazioni provate quotidianamente in allenamento. E' un processo normale di crescita il suo. Ciò che non è normale è che a 21 anni abbia già fatto ciò che ha fatto lui. E per la sfortuna di noi milanisti non ha ancora avuto la possibilità di giocare in Champions League, altrimenti staremmo parlando di un portiere ancora più grande. Sarà ricordata la vicenda di Gigio, ci renderemo conto tra molti anni di quello che sta succedendo con lui. Non è una cosa normale e nemmeno straordinaria, ma unica".

C'è ancora qualcosa di Gigio che riesce a sorprenderla?
"Non mi sorprende nulla, conoscendolo benissimo. Quello che la gente non ha ancora ben chiaro è che lui è un professionista con la testa sulle spalle, ma non solo. E' un ragazzo serio e determinato, sensibile e buono. Quello che lui fa è frutto della sua dedizione, oltre che del suo immenso talento. Un ragazzo di 21 anni può anche essere distratto. Invece lui, da quando venne con me per la prima volta a 14 anni fino ad adesso ha mantenuto umità e spirito di sacrificio, che lo contraddistinguono. Niente gli sarà precluso se continuerà a mantenere questa mentalità. Spero che le cose per il Milan vadano benissimo in futuro, in modo che la squadra torni a giocare palcoscenici più prestigiosi e che lui possa mettersi in mostra anche lì".

Le vicende dell'estate 2017 con il tira e molla sul rinnovo di contratto e le conseguenti critiche e contestazioni, hanno ulteriormente forgiato il carattere di Donnarumma?
"Non credo. Lui è stato molto fortunato, perchè se non avesse avuto alle spalle una famiglia molto equilibrata alle spalle con grandissimi valori, a cui lui si è potuto aggrappare, non l'avrebbe superata tutta quella vicenda. In quel periodo in Italia in qualsiasi luogo non si parlava di altro che di Gigio. Senza tutto quel caos avrebbe probabilmente avuto delle performance migliori e avrebbe vissuto delle situazioni in maniera diversa. A livello personale, magari, quella situazione gli è servita per capire che non è detto che le persone si comportino allo stesso modo di come tu ti comporti con loro. E poi c'è una cosa che non mi piace che viene rinfacciata spesso a Gigio".

Ovvero?
"Lui è un top player, che può sbagliare come tutti gli altri. Invece, quando sbaglia lui, gli viene sempre rinfacciato quanto guadagna. E questo mi dà enormemente fastidio".

Tra un anno il contratto di Donnarumma scadrà e nel giro di giorni/settimane la questione rinnovo di contratto tornerà strettamente d'attualità: finirà con un prolungamento di contratto anche questa volta?
"Gigio per il Milan ha rinunciato a tanti soldi e se il Milan lo metterà in condizione di poter rimanere, penso che la sua volontà di restare sia chiara. Poi, chiaramente, non dipende solamente da lui. Ha già fatto in passato scelte forti, però ci sono tante variabili. Se non penso che prima o poi Donnarumma deciderà di provare un'altra esperienza lontano dal Milan? Non lo so, perchè dipende da persona a persona. In passato ha avuto questa possibilità, ma ha preferito rinnovare con il Milan. Essendo anche cresciuto rispetto a tre anni fa, sicuramente lui adesso si sente più responsabile nei confronti della squadra che lui ama sin da bambino. E poi si trova bene, non solo al Milan, ma a Milano in generale".