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Mastroianni: "De Vrij sta ancora cercando Giroud, non c'è fallo su Sanchez. Maignan? Su Calhanoglu siamo arrivati alla follia. Brahim..."

ESCLUSIVA MN - Mastroianni: "De Vrij sta ancora cercando Giroud, non c'è fallo su Sanchez. Maignan? Su Calhanoglu siamo arrivati alla follia. Brahim..."MilanNews.it
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domenica 6 febbraio 2022, 20:00ESCLUSIVE MN
di Gianluigi Torre

In occasione del successo del Milan nel derby contro l'Inter, la redazione di MilanNews.it ha contattato in esclusiva Guglielmo Mastroianni, giornalista e inviato di Mediaset, ma anche grande tifoso rossonero. Queste le sue parole alle nostre domande:

Partiamo dalla fine di questa partita. Quali sono state le emozioni al triplice fischio di Guida? "Non vedevo l'ora che finisse il derby, gli ultimi 10 minuti li ho passati a preparare il tweet che poi ho fatto (ride, ndr). Gli abbiamo fatto una cosa pazzesca davanti ai loro abbonati. Un derby in cui perdevamo, l'abbiamo ribaltata, i giocatori decisivi sono stati Brahim Diaz e Maignan, coloro che hanno sostituito i due giocatori andati via a zero, una doppietta di Giroud che, a sentir loro, era un vecchio bollito, vincendogli la partita in questo modo... non l'avrei pensata neanche nei miei sogni più torbidi. Mi ero avvicinato a questo derby in maniera molto laica, ero preoccupatissimo: noi non stavamo bene e loro erano al completo.

Nonostante le assenze il Milan ha portato a casa il derby... "Magari ti faranno credere che l'assenza di Correa ha deciso la partita, noi però giocavamo senza la coppia di centrale titolare, non avevamo Ibra, Rebic, che è quel giocatore che ti permette di poter fare il cambio di passo a partita in corso, ricordando cos'era Rebic ad inizio stagione, ed eravamo in una situazione da croce rossa. Che potessimo andare sotto lo avevo messo in conto, temevo l'imbarcata, ma addirittura l'abbiamo vinta con carattere. E' vero che nel primo tempo ci abbiamo capito poco, ma nel secondo tempo loro sono spariti dal campo e sono crollati. Il Milan, nonostante la situazione d'emergenza, ha presidiato la loro metà campo. La partita di ieri, giocata un girone fa, finiva 5-0: non avrebbero superato la metà campo. Se fai un paragone tra l'Inter di ora, che è al suo massimo, e il Milan di ora, che è al suo minimo, stai facendo un'operazione intellettualmente disonesta. Se bisogna confrontare le due squadre, bisogna farlo nei loro massimi; quel Milan che ribalta la partita ad Anfield, che pialla la Lazio e che pialla l'Atletico Madrid per mezzora è il Milan nel suo massimo. I rossoneri non riescono a giocare con l'undici tipo dalla partita di andata della passata stagione con il Napoli.

Il secondo tempo ha mostrato il vero potenziale di questa squadra? Il Milan ha una squadra forte, anche se con un progetto in uno stato embrionale, ma ha tutte le caratteristiche per essere rispettata e di cui aver paura. Dall'1-1 di Giroud loro non tirano in porta, e la prima cosa che ho pensato è stata: "Mamma mia cosa gli abbiamo combinato", per loro è stato uno psicodramma. Il Milan ha i giocatori, non è vero che non li ha. La partita di ieri è stata decisiva non dall'ultimo arrivato: andiamo a vedere cosa ha vinto Giroud. Di cosa parliamo? Abbiamo avuto la sfortuna che due giocatori per noi fondamentali, nel momento meno opportuno, hanno preso il Covid. Brahim ieri ha fatto vedere le cose di inizio stagione, perché è uno di quelli che ha sofferto di più lo stop dovuto al Covid. Il problema vero è che noi abbiamo la politica dei gamberi: ne recuperiamo tre e ne perdiamo quattro e non riusciamo ad andare avanti per questo problema qua".

Dopo 20 anni - l'ultima volta con Comandini - un numero 9 realizza una doppietta del derby. Quale gol ti ha impressionato di più? "Esteticamente il secondo gol viene sporcato dalla papera di Handanovic, se la palla fosse andata direttamente in porta sarebbe stato ancora più bello. Quel movimento che fa in area, spalle alla porta, girandosi con il tacco e con De Vrij che lo sta ancora cercando - a proposito, chiamate alla Pinetina per sapere se De Vrij è arrivato o è ancora in area di rigore che lo cerca - è una roba pazzesca. Il primo gol, invece, è il perfetto paradigma della partita che aveva fatto fino a quel momento lì. Giroud fino a quel momento aveva fatto esattamente quel tipo di partita: si sbatteva, giocava spalle alla porta, si è sacrificato tantissimo, ha preso una marea di palloni sui rilanci di Maignan... per questo il primo gol è la perfetta rappresentazione di quello che è stata la partita di Olivier Giroud. Il secondo gol è la dimostrazione di cosa è in grado di fare un giocatore come Giroud in area di rigore. Gol spettacolare".

C'è stata una lunga polemica sui social per un probabile fallo di Giroud su Sanchez sul primo gol del Milan. Cosa ne pensi? "Dobbiamo fare un passaggio precedente, andare al primo minuto di gioco. C'è una identica situazione nei confronti dei giocatori del Milan, che subiscono lo stesso tipo di intervento. L'intervento di Giroud è risultato più eclatante per il semplice motivo che, nel caso di Giroud, la differenza tra i due contendenti è di una trentina di kg. Sanchez che si schianta contro Giroud è come una Smart che si schianta contro un tir. Dal primo minuto, Guida, questo tipo di interventi non li ha mai fischiati. Seconda considerazione: è da guardare la reazione che hanno avito in campo i giocatori dell'Inter. Brozovic se la prende con Sanchez, ma nessuno dei giocatori in campo si è lamentato, ma faccio un passo indietro. Quando succede l'episodio di Serra contro il Milan, i giocatori hanno avuto quel tipo di reazione perché in campo si sono resi conto della buona fede dell'arbitro, perché quelli che capiscono per primi come sta arbitrando l'arbitro sono i giocatori. Se guardi l'azione non c'è nessun giocatore che protesta. Lo stesso Sanchez si rialza senza dire una parola. Questa cosa mi ha fatto pensare che il metro di Guida era quello che avevano considerato credibile. Terza ed ultima considerazione: è Giroud che va sul pallone e che porta via palla. I due poi si scontrano, ma il francese è in netto anticipo su Sanchez. Lì, il fallo, non lo vedo nemmeno sforzandomi. Questo cosa significa? Che non era fallo? Non lo so! Che non era fallo? Boh! In quelle situazioni l'arbitro può fischiare o non fischiare, ma avendo mantenuto lo stesso metro di arbitraggio durante tutta la partita la decisione è corretta".

Brutta prestazione di Kessiè. Ti aspettavi una prestazione migliore e anche da leader? "Il problema di Kessiè è che era appena tornato dalla Coppa d'Africa, con tre allenamenti nelle gambe, in un momento psicologicamente delicato e con la prospettiva di andare via a fine stagione molto probabilmente. Un giocatore nella sua situazione non lo metterei al centro di un progetto tattico di una partita così importante come quella di ieri. Non avrei fatto quella scelta, ma Pioli ha comunque i giocatori contanti.

Da non sottovalutare anche l'assenza di un giocatore come Tomori. "E' il giocatore più veloce che abbiamo in rosa. Se togli dal campo un giocatore così veloce è evidente che una serie di operazione tecniche e tattiche che fai durante la partita, le fai perché sai che dietro c'è Tomori, che è in grado di recuperare parecchi metri nel caso in cui la squadra fosse sbilanciata. Evidentemente senza Tomori e senza Kjaer, Pioli ha pensato che proponendo un triangolo Bennacer-Tonali-Kessiè, potesse essere più tranquillo. L'effetto è stato che abbiamo giocato in 10, perché Kessiè non ha mai trovato la posizione, non ha mai capito con precisione che tipo di lavoro dovesse fare e questa cosa l'abbiamo pagata noi. Credo che l'idea di Pioli fosse quella di mettere Kessiè a rompere il gioco di Brozovic, il problema è che Kessiè in quella posizione non è mai riuscito ad entrare in partita e di conseguenza Brozovic ha fatto quello che ha voluto. Ad un certo punto mi aspetto che arretrasse con l'ingresso di Diaz e che togliesse Bennacer, ma sarebbe stato sbagliato perché Bennacer è uno dei pochi giocatori di personalità che ha questa squadra e toglierlo era da suicidio; Tonali non potevi toglierlo perché fino a quel momento era uno dei migliori in campo assieme a Maignan e quindi ha provato a giocarsi la carta Diaz. Io ero convinto che ad un certo punto avrebbe tolto Tonali dal campo e avrebbe provato un 4-4-2 con Leao largo e davanti con Giroud e Lazetic".

Come hai detto te, Maignan è stato tra i migliori in campo. "Mamma mia! Prima considerazione: ieri sera ho sentito parlare di Milan fortunato... Io capirei se l'Inter avesse tirato in porta cinque volte, Maignan avesse fatto una parata, altri due tiri avessero sfiorato il palo e altri due tiri avessero preso palo e traversa, ma se finisci il primo tempo in vantaggio solamente 1-0 e dall'altra parte hai un portiere che è un mostro, non è il Milan ad essere fortunato, ma è il Milan ad essere forte. Se finisci la partita 3-0 perché davanti hai Messi, Haaland o Lewandoski che ti fanno la tripletta non parli di fortuna, parli di giocatori forti. Le parate di un portiere, in questo caso, sono i gol di un attaccante. Il Milan non è stato fortunato a chiudere il primo tempo in svantaggio di un gol, ma è stato forte a limitare a 1-0 il primo tempo, che è stato uno psicodramma. Maignan è uno dei punti di forza del Milan ed è giusto iniziare a fare questo tipo di ragionamento. Detto questo... io sono affascinato da Mike".

A proposito, che idea ti sei fatto sul portierone francese? "E' un portiere che ha una grande presenza in campo, oltre ad essere oggettivamente mostruoso tra i pali, ma ha una presenza straordinaria, senza contare la precisione che ha con i piedi. Se Giroud ha preso tutti quei palloni è stato sicuramente bravo, ma è stato altrettanto bravo Maignan, che è un portiere che ti mette la palla sulla testa. Io ricordo che in una delle prime partite di Mike scrissi un tweet dicendo: "Beh, questo Maignan mi sembra un ottimo centrocampista". L'uscita che fa su Calhanoglu è una roba allucinante, addirittura provando a dribblarne due con il colpo di tacco. Lì siamo alla follia più totale perché se perdi palla sei finito, ma comunque ha la personalità per cercare quel tipo di intervento, quel tipo di uscita e di takle sull'attaccante lanciato, bloccando l'azione offensiva e tornando in porta per far la parata: per me è un dono di Dio, e non avrei mai creduto di non sentire la mancanza di Donnarumma".

Si può dire che Maignan ha portato qualcosa di diverso tatticamente? "Il Milan con lui attacca in 11. E' talmente bravo con i piedi che non viene quasi mai pressato dagli avversari, perché sanno che con i piedi ci sa fare e quindi non lo pressano. Lui, con i piedi, fa sempre la cosa giusta. Mentre ieri sera abbiamo visto Giroud andare su Handanovic ogni volta che prendeva il pallone con i piedi, su Maignan, invece, non sono mai andati, perché sanno che significherebbe perdere un tempo sul pressing. Questo ti porta ad avere un centrale difensivo in più in grado di impostare l'azione. C'era un video che girava relativo alla partita con la Juve, con Maignan che guidava dalla sua porta la barriera dei giocatori del Milan per infastidire quella bianconera, e questo ti fa capire quanto lui sia coinvolto nella partita".

Un ingresso importante è stato anche quello di Brahim Diaz. "E' il giocatore che più di tutti ci sta mancando. Nel suo ruolo hai due opzioni: o fai figuracce, o fai la differenza. Questo è il ruolo del trequartista. Brahim è quello che sta mancando, perché è quello che dà il cambio di passo. Lui, Theo e Leao sono tre giocatori in grado di spaccare le partite, e questo è quello che più ci sta mancando. Inoltre il gioco di Pioli non può fare la partita con calma e pazienza. Il Milan di Pioli, per rendere, deve girare a mille con un pressing continuo in tutte le zone del campo. Segnalo anche un Calabria in risalita, che aveva un clientaccio, ma che comunque ha fatto il suo. Mi dispiace che abbiamo perso troppi giocatori nel momento peggiore della stagione".

La vittoria di ieri può dire che il Milan c'è, è presente per lo scudetto? "Non lo possiamo dire oggi. Loro virtualmente sentono un vantaggio di quattro punti, ma anche ieri sera sentivano di avere la vittoria in mano. La partita di ieri sera può essere una gran dose per il Milan per continuare a crederci, poi purtroppo è tutto nelle mani di chi sta davanti perché il vantaggio di quattro punti è ampio e per recuperarli servono due partite. Bisogna vedere che tipo di autostima ne ricaverà il Milan dalla partita di ieri sera con giocatori fondamentali con Giroud e Diaz, e soprattutto che tipo di contraccolpo può avere sulla testa dell'Inter. Il destino, però, è nella mani dell'Inter".

Intervista di Gianluigi Torre