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Neri (preparatore atletico): "Infortuni? Si gioca troppo. Allenatori e staff costretti a rivedere i tempi di riposo"

ESCLUSIVA MN - Neri (preparatore atletico): "Infortuni? Si gioca troppo. Allenatori e staff costretti a rivedere i tempi di riposo"MilanNews.it
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lunedì 13 novembre 2023, 16:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

Il problema infortuni è per il Milan uno dei temi centrali in questo avvio di stagione e sarà motivo di indagini in questa pausa delle nazionali. Sono troppi gli stop, specialmente di natura muscolare, accusati dai giocatori della rosa di Stefano Pioli. Per capirne di più la redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva il preparatore atletico che fu con Capello nella Juventus di Ibrahimovic, Massimo Neri. Le sue parole.

Per quali ragioni il Milan di Pioli accusa così tanti infortuni?

“Io non darei eccessive colpe a Pioli e al suo staff. Piuttosto sono altre le domande da porsi, ma a livello generale proprio…”.

Ossia?

“Lo dico da esperto del settore, non casualmente. Ai piani alti non si rendono conto del fatto che si gioca troppo? Mi sembra eccessivo il numero di partite, in media, che sono giunti a disputare i calciatori in un mese. Non sono macchine o robot, prima o poi certi problemi li accusano…”.

L'impostazione del lavoro del Milan di Pioli?

“Tutte le stagioni sono diverse e questa, la prima post mondiale invernale, ha inevitabilmente portato i vari allenatori e staff a impostare la preparazione estiva in maniera differente. Gli infortuni di Leao e Calabria? I rossoneri li hanno subiti, non a caso, nella medesima settimana in cui avevano già speso molteplici energie fisiche e mentali con il Psg in Champions”.

La sosta per le nazionali potrebbe risultare ausiliare in questo senso?

“E in quale modo? Alla fine i calciatori continuano a giocare partite con le rispettive nazionali, compiendo viaggi e, spesso, voli transoceanici, con il clima che cambia. Gli allenatori e i rispettivi staff sono costretti a pensare in modo completamente diverso ai tempi di riposo fisiologici dei calciatori delle proprie rose rispetto, anche soltanto, a dieci-quindici anni fa”.

In questo senso, la Juventus potrebbe risultare avvantaggiata, non disponendo delle coppe europee?

“Inevitabilmente è un vantaggio importante, perché sono partite da disputare in meno. Infatti, rispetto agli scorsi anni, l’organico di Allegri ha subito meno infortuni muscolari”.

Hai allenato un giovane, ma già forgiato a livello di personalità, Ibrahimovic ai tempi della Juventus, con Fabio Capello. Il suo carisma potrebbe risultare ausiliare al Milan in un momento buio come quello attuale?

“Non so come sarà l’Ibra non calciatore in altri ruoli, ma io conosco la persona e il professionista. Stiamo parlando di una figura ineccepibile, esemplare, che ogni mattina si sveglia per migliorarsi, sotto tutti i punti di vista, non ponendosi mai limiti. Ripeto: non sono a conoscenza di che cosa voglia fare adesso e dove, ma qualsiasi impegno assumerà, conoscerà il massimo della sua professionalità”.

Il Milan tagliato fuori dalla corsa scudetto?

“Deve ingranare marcia dopo la sosta. L’Inter sembra una corazzata. Il Milan è costretto a invertire la tendenza, se intende rimanere ancorato ai nerazzurri e alla Juventus. Altrimenti gli affari si complicano”.