Estate 2020, aria di nuovi cambiamenti: tra panchina e mercato, il Milan a caccia di stabilità sportiva

Estate 2020, aria di nuovi cambiamenti: tra panchina e mercato, il Milan a caccia di stabilità sportivaMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 8 gennaio 2020, 20:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

I tanti soldi mal investiti dal Milan nel corso degli ultimi quattro anni sono la cartina di tornasole di una società che, senza una vera e propria programmazione, faticherà ad uscire dalle secche nelle quali si trova. Oggi, il fondo Elliott, si trova nella situazione non solo di dover porre rimedio ai disastri del recente passato, ma anche con la necessità di rialzare un suo bene, che non rimarrà tale in eterno, da una situazione controproducente anche per la proprietà stessa. Gordon Singer, presente a Milan-Sampdoria, non sarà stato di certo soddisfatto di quanto visto in campo, ma per tornare in alto servono step ben precisi che non possono essere bypassati e che riguardano tutte le aree della società, da quella dirigenziale a quella più di campo, che poi rimane il traino principale dell’intera azienda.

PIANO PRECISO -  L’ennesimo tentativo di azzerare tutto avverrà in estate, quando probabilmente ci saranno valutazioni molto attente e possibili cambiamenti nel management, ma anche in panchina e tra i giocatori. La volontà della proprietà è quella di prendere un allenatore forte, al quale affidare un arco di tempo lavorativo di media durata per arrivare a costruire qualcosa di diverso in campo. Ecco perché si tornerà a parlare di Luciano Spalletti, che con un solo anno di contratto residuo con l’Inter potrebbe essere più facilmente prendibile alle stesse cifre propostegli ad ottobre, o Gian Piero Gasperini, che però andrebbe convinto a lasciare Bergamo e l’Atalanta dove è deus ex machina di un programma sportivo che sembra essere ben lontano dal conoscere degli scossoni. Serve ripartire da qui, da una guida di una fascia superiore rispetto alle ultime scelte fatte (Gattuso a parte) negli ultimi anni.

MERCATO STRUMENTALE -  Di pari passo alla scelta dell’allenatore (non ce ne voglia Pioli), ci sarà bisogno di un mercato che sia funzionale e strumentale al sistema di gioco che la nuova guida milanista intende adottare. Per intenderci, se si dovrà giocare con il 4-2-3-1, sarà necessario prendere almeno due esterni veri, gente da 10 gol e 10 assist a testa in stagione e liberarsi di quei giocatori che non si adattano a tale schema. Gli errori del recente passato devono servire a chi gestirà il mercato a non ripeterli. E Theo Hernandez insegna che si può arrivare a ottimi giocatori a buoni prezzi di mercato. Evitando così la zavorra che la campagna acquisti cinese ha generato in bilancio. La chiarezza che la gente del Milan chiede alla sua proprietà è questa. Chiarezza di programmazione, con un allenatore che non venga esautorato dopo poche giornate e che possa lavorare con obiettivi chiari, nel rispetto di quelle che sono anche le necessità economiche della società, dove il rapporto spese-ricavi è ancora troppo sproporzionato verso la prima voce.