FOCUS MN - Charles De Ketelaere, il Milan per capire cosa voler fare da grandi

FOCUS MN - Charles De Ketelaere, il Milan per capire cosa voler fare da grandi
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 4 giugno 2022, 14:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Faccia pulita, sguardo concentrato, capello ordinato: famiglia, riservatezza, eleganza, calcio. Il mondo di Charles De Ketelaere non è mediatico, non è scintillante, non è appariscente. Poche parole, è il campo a parlare per lui.

In Jupiter League è da ormai due anni che fa vedere a tutti di che pasta è fatto: oltre i numeri, quest'anno 14 gol e 7 assist in 33 presenze, il belga si dimostra utile e pronto ovunque venga schierato. Da punta, o falso centravanti, dove ha giocato la maggior parte delle sue gare in questa stagione. Ma anche da esterno a destra o a sinistra, sicuramente da trequartista o seconda punta, e perfino a centrocampo, da mezz’ala offensiva.

Trovarsi a proprio agio nel rettangolo verde a prescindere dal ruolo è un grande pregio: vuol dire avere movimenti, posizioni e spazi ben impressi nella mente. Calcio.

Ma anche un possibile rischio: è facile “perdersi” senza poi eccellere in nulla. Sembrerà esagerato, magari anche presuntuoso scrivere una cosa del genere, ma Charles De Ketelaere deve decidere cosa fare da grande.

La sua forza, la sua tecnica, la sua eleganza, la sua classe, il suo “qualcosa in più” sono già noti. Basta osservarlo per qualche minuto per capire con chi si ha a che fare. È però arrivato il tempo di concretizzare, di crescere, di mettere nero su bianco l’infinito talento che madre natura gli ha concesso.

Senza giri di parole o falsa modestia, il Milan è il posto ideale per un calciatore forte, potenzialmente stellare, come De Ketelaere. Lo si è visto con Theo, con Tonali, con Kalulu e con Leao. In rossonero, con un ambiente ambizioso e protettivo allo stesso tempo, con un allenatore capace, studioso, curioso e stimolante il talento cristallino non può che essere valorizzato. Non a caso il Milan, nelle figure di Maldini e Massara, lo segue con interesse da tempo.

È spiazzante come un ragazzone di 1 metro e 92, che nell’ultimo periodo sta completando lo sviluppo della sua struttura fisica, abbia un tocco di palla così delicato e una velocità, di gamba e di pensiero, che fa pensare come nel giro di 3-4 anni possa incantare nei palcoscenici europei più in vista. Ma per far sì che questa piccola star raggiunga Broadway c’è bisogno che prima prenda lezione da un maestro adatto: Stefano Pioli sarebbe perfetto per renderlo un giocatore “vero”, di quelli che usano i propri colpi e il proprio valore molto sopra la media per essere decisivi, tangibili, solidi. Non più il dribbling, il tacco, l’effetto “wow” come fine, ma come mezzo. Si può essere belli ed efficaci allo stesso tempo: il tifoso milanista lo sa benissimo, le ultime giocate del portoghese con la maglia rossonera numero 17 sono ancora ben impresse negli occhi e nella mente.

De Ketelaere ha tutto per diventare un giocatore totale, e il Club Brugge lo sa bene vista l’altissima valutazione che ne fa per lasciarlo partire, e il Milan ha tutto per aiutarlo a compiersi. E chi scrive, ma magari questo non interessa, chiude gli occhi e immagina un San Siro ricoperto di rossonero che si gonfia e ruggisce al ritmo dettato dal sinistro del belga. Sognare, d’estate, non costa nulla…