FOCUS MN - Julian Brandt, genio e sregolatezza dalla Bundesliga

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domenica 25 luglio 2021, 17:10Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Stagione 2019/2020, in Bundesliga si gioca Borussia Dortmund-Lipsia. Siamo nel primo tempo, il Dortmund è già in vantaggio per 1-0 grazie ad un gol di Julian Weigl. I padroni di casa continuano ad attaccare. Jadon Sancho, con il suo classico movimento a rientrare dalla sinistra, serve Julian Brandt in area di rigore. Il numero 19 è circondato dagli avversari, ed è qui che avviene la magia: stop di sinistro con avvitamento, tocco di destro leggero quanto basta per eludere l’intervento di Upamecano, sorpreso dalla velocità d'esecuzione del tedesco, e tiro secco ad incrociare di sinistro che non lascia scampo al portiere. Il tutto in meno di due secondi, giocata deliziosa in un fazzoletto. Se il campo fosse solo tecnica, dribbling ed estro probabilmente la carriera di Brandt sarebbe piena di momenti come questo, ma il calcio è anche testa, mentalità personalità e continuità. Tutte cose che non hanno accompagnato il tedesco, anche per colpe non sue, negli ultimi due anni al Signal Iduna Park. Ora Brandt è finito nel mirino del Milan, che è alla ricerca di un trequartista per rimpiazzare Hakan Calhanoglu. 

JULIAN BRANDT - Nasce il 2 maggio 1996 a Brema, le sue due prime squadre sono Borgfeld e Oberneuland, prima di passare nel 2011, all’età di 15 anni, nelle giovanili del Wolfsburg. A gennaio del 2014, prima di compiere 18 anni, passa al Bayer Leverkusen. L'esordio in Bundes arriva un mese dopo contro lo Schalke 04, e tre giorni dopo gioca la prima partita in Champions League contro il PSG. Per il primo gol tra i professionisti bisogna aspettare aprile dello stesso anno, rete che arriva contro l'Amburgo. Dopo sei stagioni, 215 presenze e 42 gol, Brandt passa dal Leverkusen al Dortmund per una cifra vicina ai 25 milioni di euro. In due anni al Westfalenstadion il suo score è di 87 partite, 11 gol e 15 assist. Julian ha fatto tutta la trafila delle giovanili in nazionale fino alla prima squadra: con la Germania fino ad oggi ha giocato 35 partite condite da 3 gol.

CONTINUITÀ - Come accennato qualche riga fa il problema più grande di Brandt è la continuità, perché tutto il resto non si può discutere: alto 1,85, tecnicamente completo e con un dribbling che ruba subito l'occhio. Il tedesco si è consacrato ad alti livelli, seppure non riuscendo mai ad essere costante, con il Bayer Leverkusen. Peter Bosz lo schierava come interno di centrocampo insieme a Kai Havertz, altro talento niente male. Ed è proprio in questa posizione di mezzala (molto) offensiva che Brandt ha dato il meglio di sé, soprattutto in termini di assist. Il tedesco infatti è risultato spesso decisivo quando è stato schierato in posizione centrale, con la possibilità di svariare e di arretrare per poter servire al meglio i suoi compagni. Il passaggio, alto, filtrante, corto o di prima, rientra nei suoi punti di forza. Così come il dribbling: leggero, elegante, quasi inavvicinabile: con la palla tra i piedi Brandt è un piacere per gli occhi. Con un talento del genere il suo passaggio al Borussia Dortmund, squadra rinomata per il grande lavoro che svolge con i giovani, sembrava potesse essere la scelta naturale per il prosieguo della sua promettente carriera. Invece è stato l'opposto: arrivato in un momento di difficoltà e di transizione del club, l'ex Leverkusen non è riuscito ad incidere e a mostrare le sue qualità, anche a causa dei tanti ruoli che ha dovuto interpretare in questo breve lasso di tempo. Brandt è sicuramente un calciatore duttile, ma cambiare spesso crea confusione: nonostante abbia dimostrato di essere a suo agio soprattutto nella zona centrale del campo il tedesco è stato utilizzato come esterno, a sinistra e anche a destra, e addirittura anche come punta. Per un calciatore così timido e con qualche problema di personalità è stato un problema non da poco: non essendo un leader non è riuscito ad aiutare la squadra come ci aspettava. Nell'ultima stagione infatti è stato impiegato pochissimo, partendo spesso dalla panchina e ogni volta con un ruolo differente. Le sue qualità sono indiscutibili, da sempre infatti è considerato un gioiello della generazione d'oro tedesca, ma è evidente che la sua avventura al Borussia sia stata controproducente.

FUTURO - Il Milan, come riportato dal profilo Milanisti Non Evoluti nella giornata di ieri, nella figura di Frederic Massara segue con attenzione Brandt da tempo. Nelle scorse settimane la Lazio aveva avviato dei discorsi col Dortmund parlando di un prestito con diritto, e lo stesso farà il Milan. Il club tedesco non chiude alla formula, i rossoneri potrebbero proporre un prestito oneroso da 5 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 22. Per il ruolo del trequartista il Milan gioca su più tavoli, ma questa di Julian Brandt è sicuramente una pista da seguire con attenzione.