‘GAME OVER MILAN’: società e squadra, avete stufato!

Il Milan in questa stagione non avrà avuto continuità, ma almeno è stato coerente. Da agosto a oggi la squadra di Paulo Fonseca prima e Sergio Conceiçao poi ha deluso ogni sorta di aspettativa, non lottando praticamente mai per lo scudetto né tanto meno per l’obiettivo minimo DICHIARATO da questa proprietà, il quarto posto. Per non farci mancare proprio niente, ieri è stata sbagliata l’UNICA partita IMPORTANTE e che contava di questo finale di stagione, a conferma del fatto che fare peggio di così si poteva, eppure è ci sono riusciti.
Avete stufato!
Conquistata la finale di Coppa Italia, la Curva Sud aveva messo un attimo da parte gli screzi degli ultimi mesi tornando a tifare la squadra e lasciando da parte la contestazione contro la società. Ma è inevitabile che dopo la finale di ieri si tornasse ad urlare a gran voce “Questa società non ci merita”, “Cardinale devi vendere”. Sì è giocato con la pazienza dei tifosi ma soprattutto con la loro passione, errore gravissimo considerato l’appoggio che non è mai mancato nel corso di questa neanche deludente, ma si può dire FALLIMENTARE, stagione. Avete stufato! È questo il sentimento comune tra i tifosi milanisti, che si aspetterebbero una reazione d’orgoglio da parte di questa squadra e società. Ma sé questa è mancata nel corso di tutta la stagione, può mai essere che arrivi proprio adesso a giochi fatti?
Mi raccomando, va tutto bene
Continuate a dire che va tutto bene. Nel corso di queste settimane si è aspettata la finale di Coppa Italia per cercare di tirare le somme di una stagione che già di suo non si poteva salvare per quanto visto in campo. Eppure un’ulteriore chances di rivalsa a questa società e squadra i tifosi l’avevano concessa accorrendo numerosi a questa finale. La riposta è stata però la solita: NIENTE. Persa questa finale e la possibilità di accedere alla prossima Europa League, possiamo dire che al Milan nulla va bene, e chi è a capo di questo fallimento si faccia un esame di coscienza se ne renda conto. Ma soprattutto esca allo scoperto, ci metta la faccia e chieda scusa, non a parola ma con il fatti. È il minimo.
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