L'anticipo di Galli - Giovani, carini e… inesperti: la difesa è “a posto così”?

Come ha scritto l’amico Luca Serafini nel blog “La complessità del calcio”, il format del precampionato dei grandi club (e il Milan, non lo dobbiamo dimenticare, è tra questi) è completamente cambiato: le squadre oggi affrontano avversarie dello stesso livello, se non superiore. Le ragioni sono molteplici: la principale è di natura economico-finanziaria, visti gli alti cachet riconosciuti ai partecipanti a tournée e tornei vari; un’altra è da ricercarsi nella necessità degli allenatori e direttori sportivi di avere reale contezza della qualità della rosa a disposizione per non essere catapultati all’ultimo istante nella necessità di acquistare giocatori e pertanto di ritrovarsi in posizione debole negli ultimi giorni di mercato.
In quest’ottica si è sviluppato il calendario dei rossoneri, fino ad arrivare alla partita con il Chelsea.
La sconfitta per 4-1 contro i blues ha sbiadito alcune delle certezze costruite faticosamente nel primo mese di lavoro da mister Allegri. In molti sembrano aver dimenticato che l’undici iniziale schierato da Max fosse privo di molti titolari e annoverasse accanto a Tomori e Bartesaghi il giovane Coubis, privo di esperienza in prima squadra e tanto meno a livello internazionale.
Ora non vogliamo certo buttare la croce addosso al giovane centrale che, ne sono certo, avrà il sostegno di tutto l’ambiente, così che quanto vissuto a Stamford Bridge non rimanga una cicatrice senza valore e senza senso. Resta vero che la sua espulsione ha creato ulteriori difficoltà alla squadra, ma quanto accaduto a livello difensivo non è tutto riconducibile ai suoi errori: ad esempio sul secondo goal subito, lo stesso Tomori si è lasciato sorprendere, perdendo contatto nel cuore dell’area con l’avversario, che ha potuto concludere a rete indisturbato.
La debacle difensiva, unita all’uscita di Malick Thiaw (con plusvalenza da record) ha portato all’acquisto del giovane (2002) centrale belga Koni De Winter. L’ex Genoa è certamente un buon giocatore con esperienza nel nostro campionato, ma anch’egli avvezzo a qualche distrazione di troppo sul campo. Il pacchetto difensivo così strutturato è sufficiente per quantità e qualità? Se Allegri ha intenzione di giocare con una difesa a tre, quattro centrali sono sufficienti? È vero che Bartesaghi (2005) ha un fisico più da centrale che da terzino (1,93 per 86 chili) e all’occorrenza potrebbe essere impiegato da braccetto sinistro, però un po’ di esperienza sembra mancare in ogni caso. Intanto, a questo proposito, è sbarcato a Milano Zachary Athekame (2004), terzino destro proveniente dallo Young Boys di cui si dice un gran bene specie dal punto di vista dell’esplosività fisica, ma anch’egli chiamato al “grande salto” verso i riflettori di San Siro che hanno abbagliato più di un giocatore.
Insomma, sembra quasi, per paradosso, che sia la difesa – il cuore del progetto tecnico allegriano – a presentare il maggior numero di incertezze e di scommesse. In attesa di capire se Igli Tare (una volta risolto l’enigma della punta) vorrà saltare su qualche occasione di fine mercato, magari un “capo-difesa” esperto, non possiamo che accordare la massima fiducia a mister Allegri, che dovrà trasformare un gruppo di atleti giovani e tendenzialmente un po’ irruenti in un pacchetto difensivo ostico e rognoso, pronto (con l’aiuto del centrocampo) a riconquistare la palla e a lanciare in avanti le nostre frecce. Un compito irrinunciabile se vogliamo pensare alla zona Champions’, l’obiettivo minimo della stagione, o, meglio ancora, alla seconda stella!
Intanto, tra sentimenti contrastanti, domani inizia ufficialmente la stagione con le gare che contano. I rossoneri incontrano il Bari tra le mura amiche di San Siro: ad attenderli ci saranno più di 50.000 spettatori. Quanti turisti occasionali e quanti cuori rossoneri “malati” di milanismo non lo sappiamo: ciò che conta, per ora, è il passaggio del turno e una prestazione degna della Scala del calcio, sponda rossonera, che possa continuare ad alimentare i nostri sogni.

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