Gli infortuni fanno paura ai tifosi ma soprattutto ai giocatori

Gli infortuni fanno paura ai tifosi ma soprattutto ai giocatoriMilanNews.it
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sabato 23 dicembre 2023, 19:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Senza nessun tipo di sorpresa, l'emozione preponderante è invece l'amarezza unita ad un bel po' di rassegnazione, è arrivato l'infortunio numero 30 della stagione rossonera. 30 infortuni dopo 17 gare di Serie A e 6 di Champions League. Volendo essere precisi ed onesti 2 di questi 30, quelli di Messias e Calabria, sono arrivati a luglio durante il pre campionato e non hanno avuto quindi conseguenze dirette su gare ufficiali. Ma parliamo comunque, se proprio si vuol essere "buoni", di 28 problemi in 23 gare ufficiali; 1,22 infortuni per ogni partita giocata. Follia pura, assoluta. Un qualcosa di talmente distruttivo che ha segnato un ambiente intero, facendo sprofondare tifosi, ma soprattutto giocatori, in un bouquet di sentimenti che va dalla rassegnazione, alla rabbia, fino alla paura.

E non parliamo di problemini o problemucci, ma di problematiche sempre più gravi che rendono indisponibili i giocatori per settimane se non mesi. Kalulu, out prima 41 giorni e ora verso i tre mesi ai box per la lesione del tendine retto femorale sinistro. I 35 giorni out di Loftus per la lesione al muscolo pettineo. I 60 giorni di Sportiello per la lesione al gemello mediale del polpaccio sinistro. I 47 giorni out di Simon Kjaer per un problema dapprima comunicato come affaticamento, poi diventato lesione non meglio identificata o specificata. I 50 gioni di Pellegrino per una frattura composta dell’osso calcaneare del piede sinistro, unico infortunio lungo di natura traumatica. I 30 giorni di Rafa Leao per la lesione di primo grado al bicipite femorale destro, con il portoghese che è tornato dal problema completamente imballato e fuori condizione. A tutti questi si aggiungono i problemoni di Thiaw (lesione miotendinea del bicipite femorale della coscia sinistra), almeno tre mesi fuori, e Pobega, operato per un danno che ha coinvolto la componente tendinea del retto femorale che si inserisce nell’anca sinistra: lui starà fuori almeno quattro mesi. Ultimo, e non per importanza, Tomori: il suo linguaggio del corpo, in attesa di avere informazioni più precise dal club, non faceva presagire nulla di nuovo.

Una situazione che sta depauperando un patrimonio: il Milan non riesce ad essere competitivo in Serie A e in Coppa e allo stesso tempo si abbassa il valore dei calciatori in un circolo che più che vizioso rischia di diventare distruttivo. Per non parlare degli effetti tangibili proprio all'interno delle stesse partite: Pulisic out col Napoli a fine primo tempo, la squadra crolla. Leao (prima) e Calabria out a fine primo tempo col Lecce, la squadra crolla. Thiaw si fa male contro il Dortmund, la squadra crolla. Tomori si fa male contro la Salernitana, la squadra, Maignan compreso, va letteralmente in bambola. C'è frustrazione ma soprattutto preoccupazione, sia tra i tifosi e sia tra i calciatori: si gioca con la paura di farsi male, ormai è evidente. Si va in campo, magari anche inconsciamente, col freno a mano tirato con il timore di essere i prossimi... E vista l'entità e la serietà sempre crescente degli infortuni biasimare i calciatori è difficile.