Han Li: "Volevamo riportare il Milan in alto, avevamo tante idee innovative. I media ci hanno massacrato. Su Elliott..."

Han Li: "Volevamo riportare il Milan in alto, avevamo tante idee innovative. I media ci hanno massacrato. Su Elliott..."MilanNews.it
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mercoledì 8 gennaio 2020, 13:25Primo Piano
di Redazione MilanNews

Intervistato da Forbes, David Han Li, ex direttore esecutivo del Milan, ha rilasciato queste parole: 

Sul silenzio dopo l'addio al Milan: "Dopotutto, siamo solo umani. Ci sono alcuni motivi per cui abbiamo taciuto. Il primo è che ora non abbiamo fiducia in nessuno. Si trattava anche di non avere fiducia nei media. Solo poche ore dopo la firma della SpA, tutti i nomi degli investitori erano trapelati. È stato incredibile e ci ha danneggiato molto. Sono anche fuoriuscite informazioni dalle nostre riunioni del consiglio, ma non sappiamo da dove siano trapelate. I media ci hanno massacrato, sempre a ridosso di eventi importanti. Ad esempio, nel novembre 2017, il New York Times ha pubblicato un articolo molto duro ed eravamo in procinto di firmare degli accordi per il rifinanziamento del debito  e la cosa è proseguita anche quando eravamo a Londra per trattare con alcune banche il rifinanziamento. Mi chiedo come sia possibile che i media italiani avessero tutte quelle informazioni".

Sull'acquisto del Milan: "Per noi, la storia del Milan ha avuto una grande importanza. Ci sono stati tantissimi campioni e credo che il Milan abbia più leggende di Real Madrid e Barcellona. I più conosciuti in Cina? Shevchenko, Kakà, Maldini, Gattuso, Pirlo, Ronaldo, Ibrahimovic ma anche van Basten, Rijkaard e Baresi. Avevamo molti doveri e dovevamo assumerci la responsabilità. Era così importante per noi che il club facesse sempre meglio, quindi non c'era tempo di riposare su ciò che avevamo fatto. Comprare il Milan è stato qualcosa di incredibile. Il giorno dopo esserne diventati i proprietari, ci siamo resi conto di quanto fosse un onere per noi. L’ho capito da tifoso, ma soprattutto da dirigente. Volevamo essere amati e rispettati, ognuno vuole questo. Da proprietari non eravamo coinvolti nelle scelte quotidiane del management, ma eravamo in costante contatto e parlavamo delle faccende più importanti".

Sui blocchi del governo cinese agli investimenti: “Non voglio commentare questa cosa. È stata una decisione del nostro governo e abbiamo dovuto capirla e accettarla".

Su Berlusconi presidente onorario: "Abbiamo proposto a Berlusconi la carica di presidente onorario e, all’inizio, aveva anche accettato. Nei giorni successivi, però, ha cambiato idea senza darci una spiegazione. Gli abbiamo proposto quel ruolo per una serie di motivi validi. Il club ha vissuto una grande epopea con lui e lui non meritava di essere dimenticato. In più, la sua figura, la sua influenza e la sua presenza ci sarebbero stati d’aiuto visto che noi eravamo dei neofiti dell’Italia e del calcio italiano".

Sulla gestione del club: "Il club richiedeva 10 milioni al mese per andare avanti, più di quello che ci si saremmo aspettati".

Sugli attacchi dei media: "Nel febbraio 2018 ho chiesto ad uno degli uomini di Elliott se fossero loro i registi degli attacchi mediatici che ci colpivano e se il tutto era volto a far si che il club finisse nelle loro mani. Hanno sempre negato".

Sugli obiettivi: "Volevamo riportare il Milan sulla strada giusta e siamo rimasti sorpresi quando abbiamo visto che non vi erano ricavi dalla Cina. Questa cosa ci ha eccitati, perché pensavamo di poter generare quelle entrare dal nostro paese. Avevamo idee innovative che andassero oltre il merchandising, i diritti tv e i ricavi da stadio. C’è molto altro oltre a queste voci".

Sull'appeal del Milan: "Penso che le persone che sono a capo del Milan non abbiano ben capito che nonostante si tratti sempre di un grande club, la considerazione all’estero e le connessioni con i fans anche a causa della mancata partecipazione alla Champions League".

Sui tanti problemi: "I problemi non riguardavano i tifosi, ma le persone di alto livello, quelle importanti, quelle che avevano il potere di proteggere i propri interessi. Tenterebbero di fare di tutto per stare lontani da noi e per tenerci fuori dal giro".