I francesi furibondi con Leo: la triste parabola dell'uomo che univa e ora divide...

Come tutte le storie che si rispettano non può che iniziare con un c'era una volta...L'indicativo imperfetto rispecchia magistrarlmente la parabola di un uomo che nell'arco di neppure dodici mesi è riuscito a dilapidare l'affetto e la stima che gran parte degli sportivi nutrivano nei suoi confronti, tramutandolo, come un sorta di Re Mida al contrario, in odio e rancore. Tutto ciò è quanto è successo a Leonardo de Araujo che l'estate scorsa di questi tempi si godeva le vacanze sì da ex allenatore del Milan, ma osannato dalla torcida rossonera che gli aveva tributato delle autentiche ovazioni nell'ultima gara di campionato contro la Juve in cui l'undici rossonero aveva schiantato i torinesi con un secco 3-0 e nella quale tutto S.Siro si era schierato dalla parte del brasiliano in merito alla diatriba con il presidente Berlusconi apostrofato da Leo con un laconico "Narciso". Pochi mesi dopo l'amore incondizionato del popolo milanista si trasformò in rabbia e delusione quando Leonardo decise di continuare la sua carriera professionale da allenatore, facendo il salto della barricata per approdare alla corte di Moratti. Un florilegio di parole zuccherose nei confronti dell'ambiente interista provocarono più di un travaso di bile a tutta la tifoseria rossonera che il 2 Aprile in occasione del derby-scudetto stravinto da Pato e compagni travolse con cori e battute di scherno l'ex bandiera rossonera. Un risentimento che ebbe il suo apogeo il 7 Maggio allorquando Seedorf e compagni conquistarono il diciottesimo scudetto e il coro "Leonardo uomo di m...." divenne una delle colonne sonore più gettonate dei festeggiamenti milanisti lungo tutta la penisola. In apparenza però il tecnico di Niteroi non sembrava affatto scalvito dall'ira funesta dei milanisti nei suoi confronti, anzi forte del sostegno del pubblico interista e dei consigli madrileni di Mourinho aveva fatto immediatamente centro nel cuore dei dirigenti di corso Vittorio Emanuele nonchè conquistato la Coppa Italia che, almeno parzialmente, aveva lenìto la delusione della Beneamata di aver abidicato nella corsa al tricolore in favore proprio dei cugini.
Sembrava essere sbocciato così un nuovo amore nella vita di Leo - dopo quello con la bella giornalista di Sky Sport Anna Billò che nei prossimi mesi lo renderà padre per la terza volta - ed invece le sirene parigine e i petrodollari degli sceicchi avevano fatto breccia nel cuore zingaresco di Leonardo, allettato da una nuova avventura professionale nei panni che ha sempre ritenuto più congeniali ovvero quelli di uomo-mercato. Un addio, quello dall'Inter, consumatosi rapidamente e fagocitato con altrettanta velocità dalla psicolabile tifoseria interista che nello spazio di poche ore scaricò Leo come un "perdente di successo" dopo averlo innalzato nei mesi precedenti a "nuovo profeta nerazzurro" erede del leggendario Mou. Non bastassero i malcontenti nei suoi confronti delle tifoserie milanesi con la conferenza stampa di quarantotto ore fa Leonardo si è attirato pure le ire dei parigini stanchi di questo tira e molla sul suo approdo al PSG. Insomma l'avventura francese del giramondo Leonardo non è neppure incominciata e già l'ambiente è diventato ostile. Basteranno i petrodollari degli sceicchi per non far rimpiangere a Leo l'addio alla Famiglia milanista consumato la scorsa vigilia di Natale?

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