L'anticipo di Galli - Dopo il tour in Asia: alla ricerca dell’equilibrio perduto

Si è conclusa la tournée estiva in Asia: tre partite in nove giorni, due vittorie, con Liverpool e Perth Glory (squadra modestissima e risultato fin troppo rotondo), e una sconfitta per 1-0 con l’Arsenal (anche se non abbiamo capito che ruolo abbiano avuto i rigori post-partita).
Possiamo dire che la partita chiave di questo mini-tour sia stata la vittoria per 4-2 contro il Liverpool, campione d’Inghilterra: da troppo tempo la squadra non mostrava segnali positivi e il risultato contro i Reds è arrivato al momento giusto. Bene così, nel senso che le vittorie aiutano a distendere le tensioni di un ambiente proteso nello sforzo di tornare ai vertici, aiutano ad affrontare meglio gli allenamenti, le fatiche della preparazione estiva e anche le partite successive.
È vero, siamo soliti dire che siano più le sconfitte e gli errori a generare miglioramento e crescita. Lo ribadiamo: ma in questo momento storico la squadra, lo staff e tutto l’ambiente avevano un grande bisogno del risultato positivo che, sebbene ottenuto in una tournée estiva, porterà fiducia e potrà generare nuove energie.
E ora? Per fare tesoro di questa vittoria sarà importante capire come l’abbiamo ottenuta: e cioè grazie alla partecipazione e all’applicazione da parte di tutti nella fase di non possesso. La nostra metà campo e, in particolare, la sua zona centrale, sono state presidiate quasi a regola d’arte. Siamo poi riusciti a sviluppare ripartenze con qualità, intesa come tecnica in velocità.
Sarà però altrettanto importante essere consapevoli che questo stile di gioco, che ci ha permesso di vincere, non potrà bastare nel nostro campionato quando sarà necessario fare la partita, comandarla, attraverso un maggiore possesso palla che nelle due gare con le titolate squadre inglesi è stato a favore degli avversari (in particolare il Liverpool ha avuto il 69 per cento del possesso). In quel caso il Milan è stato abile a trarre vantaggio dalle praterie che i Reds gli hanno concesso, sfruttando quasi sempre la possibilità di andare a rete (10 tiri, 8 in porta e 4 goal), mentre il Liverpool è stato meno preciso ed efficace (18 tiri, 7 in porta e 2 goal) grazie soprattutto al dispositivo difensivo accuratamente preparato da Allegri che, sono certo, sarà una costante della squadra per tutta la stagione.
In campionato, però, servirà altro: in primo luogo un’attenzione maniacale anche quando saremo costretti a giocare molto più tempo nella metà campo avversaria (quello che si è visto con il Perth Glory, ma contro squadre ben più scorbutiche e chiuse). Dovremo farlo con qualità e velocità e quando il possesso palla verrà perso dovremo essere bravi a recuperarlo immediatamente con un atteggiamento proattivo specialmente da parte di quei giocatori che si troveranno sotto la linea della palla, onde evitare le ripartenze avversarie (transizioni negative), che tanto ci sono costate sia nella gestione di Fonseca che in quella di Conceicao.
Quanto alla qualità tecnica degli interpreti, credo che sia emersa perché la squadra ha saputo muoversi negli spazi giusti al tempo giusto. La cifra tecnica della squadra si è elevata quando i giocatori hanno avuto maggiore comprensione del gioco e la comprensione del gioco si migliora in allenamento, provando a ricreare ciò che presumibilmente accadrà in gara, ma anche preparandosi alle imprevedibilità. Max Allegri lo sa meglio di noi (anche se continuerà a dire che tutto dipende dal giocatore che esegue il passaggio e/o il tiro). La strada è impostata: ora è necessario continuare a perseguire l’obiettivo attraverso il lavoro del nostro tecnico, che potrà essere più continuo e piùefficace tra le mura amiche di Milanello, al netto delle amichevoli che ancora ci aspettano.
Riassumendo, Max Allegri è alla ricerca di un equilibrio in campo che possa garantire solidità alla squadra, una squadra che sappia difendere e che quindi subisca pochi goal, ma che sappia anche attaccare, non solo attraverso le ripartenze ma anche attraverso la capacità di disorganizzare il sistema difensivo avversario attraverso il possesso palla, con un palleggio dinamico (chi ha tempo non aspetti tempo) che si trasformi in verticalizzazione negli spazi creati e con l’esatto tempismo.
Va da sé che l’equilibrio sarà necessario non solo in campo ma anche nell’ambiente circostante, nella tifoseria, tra gli appassionati: stop ai voli pindarici dopo le vittorie in tournée e stop alle polemiche astiose e distruttive al primo intralcio.
Nel recente passato siamo stati disillusi troppe volte: ma Allegri e il popolo rossonero sanno come fare e sono convinto che, pur con la necessità di inserire ancora qualche tassello, la squadra possa sostenere questa richiesta e riportarci non solo in Champions, come dichiarato dal tecnico, ma ancora più in alto!
Due parole, in chiusura, per Christian Comotto, centrocampista classe ’08. Al di là del rigore procuratosi e della realizzazione con “scavetto” nella partita con il Perth Glory, il ragazzo è un prospetto molto interessante e ne sentiremo parlare a lungo.

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