I numeri dell'estate rossonera - 3, come i nuovi centrocampisti chiesti (e ottenuti) da Pioli

I numeri dell'estate rossonera - 3, come i nuovi centrocampisti chiesti (e ottenuti) da PioliMilanNews.it
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lunedì 11 settembre 2023, 20:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio

Nuovo appuntamento con i numeri dell'estate rossonera. Questa volta tocca al 3, come i nuovi centrocampisti che Pioli desiderava e che Furlani e Moncada gli hanno messo a disposizione. Due subito, ad inizio ritiro, e un altro più in la; bilancio sicuramente positivo e i primi risultati si stanno già vedendo in campo.

Loftus-Cheek e Reijnders si allenano insieme a Milanello da inizio luglio, Musah è arrivato un mese dopo: questo si riflette, attualmente, anche sulle gerarchie. I primi due sembrano essere già perfettamente inseriti con il resto dei compagni e negli schemi del mister, mentre lo statunitense ha assaggiato il campo solo per pochi minuti contro il Torino: bene che in nazionale abbia messo minuti giocando per 90 minuti contro l'Uzbekistan. 

Diversi ma anche con punti in comune: bravi a condurre palla, uno dei punti fondamentali del nuovo Milan di Pioli. Una volta superata la prima linea di pressing anche i centrocampisti, e non solo gli esterni, devono essere capaci di puntare l'avversario e sviluppare velocemente la transizione offensiva. Altro punto in comune, la fisicità pronunciata. Reijnders non è solo il cervello del centrocampo, ma anche uno dei motori: in queste prime tre partite di Serie A è stato il rossonero che ha percorso più km in totale. Loftus-Cheek, un metro e novantuno di muscoli, corsa e inserimenti intelligenti. Efficace in fase di ripiegamento, in fase di pressing e in fase offensiva: box-to-box. Musah, atletismo e personalità: un 2002 che è già titolare inamovibile in nazionale, ha giocato un Mondiale e ha tre stagioni di Liga alle spalle. Lui, giustamente, è ancora da plasmare e indirizzare: il materiale tecnico e fisico a disposizione è evidente, c'è bisogno di fiducia ed un pizzico di pazienza e anche lui si farà.

Pioli comunque può ritenersi soddisfatto: sono arrivati giocatori non solo forti, ma evidentemente anche giusti per le sue nuove idee tattiche. Tanto dinamismo, capacità di offendere ma anche di dare equilibrio, per scongiurare le voragini al centro del campo che si sono viste, purtroppo, l'anno scorso.