Il 2020 come il 2017? Un rinnovo complicato ma non del tutto impossibile

Nell'estate del 2017, dopo più di un mese di tira e molla con Raiola, Fassone e Mirabelli riuscirono a rinnovare il contratto di Gigio Donnarumma, originariamente in scadenza a giugno 2018. Fu una trattativa estenuante che condizionò pesantemente anche le prestazioni del calciatore nella stagione successiva. Per convincere il suo entourage servì un accordo quadriennale a 6 milioni di euro a stagione, a cui si aggiunse l'ingaggio del fratello Antonio. Ad ogni intervista l'ex ds rossonero ricorda le difficoltà di quel braccio di ferro, intimando che nei prossimi mesi l'attuale management dovrà affrontare un'impresa ancora più grande.
STRADA IN SALITA - La situazione in cui si troverà la dirigenza rossonera, com'è ovvio, non sarà semplice. Donnarumma è ormai diventato una certezza del ruolo, mentre nel 2017, per quanto fortissimo, era ancora considerato una giovanissima promessa. Aspetto che evidentemente frenò alcune big (ma non il PSG) prima di tuffarsi a capofitto. Difficile pensare che in questo momento i top club in cerca di portiere si lascino spaventare dalle richieste economiche di Raiola. Il Milan prima di tutto dovrà ripensare il suo progetto sportivo, provando a dare continuità alle scelte intraprese con un occhio al presente e futuro. Se il progetto sarà ambizioso le possibilità di convincere Gigio cresceranno sensibilmente, ma ad oggi è ancora impossibile fare previsioni di sorta.
DISPONIBILITÀ - In queste settimane si è parlato di un possibile tetto ingaggi per il Milan, ma è chiaro che questa "legge" debba vivere di eccezioni perché si possa costruire una squadra competitiva. Ad oggi il monte emolumenti del club rossonero è decisamente inferiore rispetto a quello del 2017: la rosa è ridottissima (tant'è che a giugno potrebbe addirittura ritrovarsi con soli 18/20 elementi) e gli stipendi, salvo rarissime eccezioni, non sono abnormi come in passato. Il club rossonero, salvo pretese incredibili, potrà quindi permettersi il rinnovo di Donnarumma: bisognerà capire se vorrà farlo e, soprattutto, se il calciatore deciderà di restare. Soltanto i mancati rinnovi di Biglia e Bonaventura (3.5 e 2.5 milioni netti annui) coprono l'attuale ingaggio del numero 99, il che fa capire quanto la manovra di Gazidis e co. sia maggiore rispetto alle ultime sessioni di mercato.

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